È saltato il matrimonio dell’anno. E non si tratta di quello tra la mitica Pamela Prati e l’invisibile Mark Caltagirone. Fca ha annunciato di volersi tirare indietro dalla fusione con Renault.
Colpa di Macron, “suocero” troppo invadente che avrebbe convinto i vertici dell’ex gruppo Fiat a lasciar perdere l’investimento. “Il consiglio d’amministrazione Fca ha deciso di ritirare con effetto immediato la proposta di fusione avanzata a Groupe Renault”. Esordisce così la nota ufficiale del gruppo che prosegue: “Fca continua a essere fermamente convinta della stringente logica evolutiva di una proposta che ha ricevuto ampio apprezzamento sin dal momento in cui è stata formulata […] Tuttavia è divenuto chiaro che non vi sono attualmente in Francia le condizioni politiche perché una simile fusione proceda con successo”.
Certo, è stato decisivo il nodo di Nissan. La scelta di non scegliere, da parte del cda Renault non ha di sicuro agevolato il progetto. Le “resistenze” francesi hanno convinto Fca a fare dietrofront.
Se la fusione andava in porto, addio Fiat, Lancia, Alfa Rome, Abarth e Jeep. Andavano in Francia. E’ evidente che gli eredi Agnelli vogliono disfarsi di FCA.
La Royal Family vuol rimanere con capitali azionari, pensando alle rendite future, ma cedere la parte operativa, credo. Poi oggi i marchi sono transnazionali e quelli italiani (a parte l’America Latina, cioè Fiat Brazil) in gran crisi. Mi fa ridere leggere da qualche parte che la “Francia colbertiana” vuol continuare a controllare tutto…Dopo che Louis Renault fu assassinato in carcere nel ’44, accusato di ‘collaborazionismo’(si suppone da sindacalisti comunisti), la famiglia venne espropriata (in piccola parte indennizzata)e la Renault divenne Régie Nationale. Ma prima era un’impresa privata come tutte! Ed ora lo Stato francese controlla solo il 15% del capitale ed è disposto a scendere al 7,5%. Poi trattare con i francesi, pubblici e privati, è sempre difficile, credono ancora di essere l’ombelico del mondo, specie per gli italiani, anche se il nonno di J. Elkann era un francese assai poderoso, Jean-Paul Elkann (1921-1996), banchiere e pure presidente delle comunità ed istituzioni israelitiche di Francia…
…e rabbino, ça va sans dire!
In economia i Francesi sono sovranisti quando si tratta delle loro imprese, e al contempo europeisti e globalisti quando si tratta di rilevare imprese estere, come sta avvenendo in Italia, con un vero e proprio saccheggio delle nostre imprese, ultimo dei quali l’acquisizione della Nuova Castelli di Reggio Emilia, maggior produttore di Parmigiano Reggiano, da parte della francese Lactalis, che come sappiamo da tempo possiede Parmalat, Galbani, Invernizzi, ecc., in pratica i maggiori marchi italiani dell’industria lattiero-casearia. Questo Stato italiano esiste solo quando si tratta di riscuotere le tasse da famiglie e imprese, poi quando si tratta di difendere la sovranità economica latita completamente. Vergogna.
Esiste anche il nodo Nissan come detto in fondo all’articolo.
La Fca aveva già calato le braghe con Renault ( o lo stato francese a scelta)e quindi il vulnus non era quello.
Nissan nei dieci anni dell’accordo di alleanza con Renault è passata dal limite del fallimento ad essere la prima produttrice mondiale di auto elettriche e proprietaria dei relativi brevetti.
Che se ne faceva di un alleanza con un gruppo (Fca) che è sempre piu un carrozzone di tecnologia obsoleta.
Exor ( finanziaria degli Agnelli) è solamente interessata all’utile e che questo provenga da fusioni, produzione od altro poco importa.
Ci avevano provato con Ford e ciccia. Poi con Wolkswagen e ciccia . Ora con Renault
A dimostrazione della stoffa industriale nostrana
Non saccheggiano nulla i francesi. Sono i fancazzisti imprenditori italiani di oggi che vogliono solo vendere per non avere preoccupazioni di sorta…