In origine fu la moneta Simec in Abruzzo. Ora però anche oltre la Manica si sperimentano, senza riconoscerne la paternità, le idee di Giacinto Auriti, economista poundiano e intellettuale controcorrente. Nella città del Regno Unito Bristol da tre anni, come riporta Lettera43, si sperimenta la prima moneta complementare inglese, utilizzabile non solo per gli acquisti nelle botteghe e nei negozi, ma anche per pagare le tasse locali (la Council tax).
La storia della moneta parallela inglese
Il Bristol Pound, prima moneta complementare del Regno Unito, nel 2012 fu adottato a Bristol da circa trecento negozi, grazie all’iniziativa di Ciaran Mundy: ora gli esercizi associati nel progetto sono ottocento. Per incentivare l’uso sono state previste convenzioni e sconti, con l’unica condizione che la moneta ha valore solo sul territorio comunale.
Il contagio in altri comuni inglesi
“Good Energy, azienda che fornisce energia a case e uffici in tutto il Regno Unito, ha annunciato che sarà la prima azienda energetica al mondo ad accettare una moneta complementare”, mentre anche altre aziende sono in procinto di aderire al circuito alternativo alla sterlina. Anche ad Exeter e a Liverpool stanno progettando una moneta locale.
La sovranità monetaria e le idee di Giacinto Auriti ed Ezra Pound
Torna così di attualità il problema della sovranità monetaria, anche in un paese che non ha aderito all’euro-moneta, a riprova che il battere moneta, e il legare lo strumento per misurare gli scambi con una identità territoriale è un possibile volano straordinario al tempo dei sovrastati senza politica popolare e dello strapotere della finanza apolide.