Il Torino rischia grosso. Certo, non era contro l’Inter la partita da vincere. Eppure ci ha provato, quantomeno, a non perdere. Ma le resistenze granata si sono dovute infrangere contro la banda nerazzurra che, guidata da Lautaro Martinez, ha matato il Toro. Due a uno, gioco partita incontro all’Inter mutaforma di Antonio Conte che rinsalda il primo posto. I granata, invece, restano a latitare, tristemente, al terzultimo posto. Finisse oggi il campionato, Zaza e compagni coglierebbero la retrocessione.
Ma la vittoria più importante non è stata quella contro i granata. L’Inter ha esultato, forse ancora di più, per lo sgambetto che Ringhio Gattuso ha riservato proprio al “suo” Milan. Il Napoli (0-1), discontinuo come non si ricordava da anni, ha trionfato a San Siro, esorcizzando il Diavolo con un golletto di Politano. Senza Ibrahimovic, evidentemente, i rossoneri ritornano gli inappetenti di gol e vittorie che sono stati negli scorsi anni. L’infortunio di Zlatan è il guaio più grosso che potesse capitare, proprio in questo punto del campionato, alla compagnia di Pioli. Certo, c’è la polemica sul rigore.
Che Cristiano Ronaldo fosse permaloso non lo ha scoperto il Cagliari. Che s’è dovuto subire un’esibizione da parte del portoghese, ferito dalle critiche piovutegli sul testone dopo l’ennesima uscita dall’Europa della Juventus. I bianconeri si godono il successo in Sardegna (1-3), Pirlo tira un respiro di sollievo e CR7 si produce nell’inutile e antipatica rivendicazione di talento a favore di telecamere. Nessuno ha mai messo in discussione il suo talento fantastico, è finita l’illusione della sua potenza taumaturgica di chi è costato centinaia di milioni di euro per la promessa di esorcizzare il Drago Europeo. E questo, evidentemente, è ancora più grave.
Rinaldo è ridicolo. Ha un QI bassissimo, sa solo calciare forte, aiutato da una struttura fisica privilegiata. Ignora l’ABC del calcio, può sembrare un paradosso, ma è vero…