
Erano giorni che non riuscivo a decidermi. La Nazionale di Gigi Di Biagio, cittì ad interim nel momento più precario del calcio italiano, non mi aveva dato alcuna idea in particolare. Non mi è parsa innovativa né sperimentale, tuttavia le convocazioni di alcuni ragazzini terribili non mi autorizzavano a parlare – come fa qualcuno – di un Ventura bis mascherato. Allora?
Allora è bastato Mino Raiola a schiarirmi le idee. Se per il re di tutti i procuratori questa è una nazionale “che fa schifo”, tanto mi basta. Per lodare Gigi Di Biagio e sperare che valga anche per lui l’unica cosa che in Italia funziona davvero, cioé che la provvisorietà emergenziale gli valga infine il posto fisso a capo di questa nazionale.
Il signor Raiola, intervistato a Radio24, ha detto che secondo lui il ct si sta tirando indietro e non ha convocato Mario Balotelli, che casualmente (?) è un suo assistito e a cui, qui, abbiamo continuato a credere sempre, perché non è un uomo abbastanza forte per gestirlo. Metteteci pure che Gigio Donnarumma (altro suo assistito) scalderà la panchina, partendo da dodicesimo dell’eterno Gigi Buffon.
Per accusare Di Biagio (che in realtà è colpevole di non valorizzare al meglio la sua scuderia, ma questo non è che possa dirlo apertis verbis) tira fuori la storia che all’attaccante l’unica cosa che gli si chiede è quella di segnare. Come se vent’anni di pallone fossero praticamente passati invano. Ammesso, comunque, e non concesso che fosse vero quello che dice Raiola, perché non parlare pure di Simone Zaza che in Spagna sta segnando a raffica? E perché non considerare che un bomber che segna a manetta questa Italia già ce l’ha e risponde al nome di Ciro Immobile, uno capace di fare 47 gol in 61 partite con la Lazio?
Perciò, con i mille dubbi che nel calcio sono l’unica certezza, a questo punto non si può non parteggiare per Gigi Di Biagio. Che magari, dalla cantera dell’Under21 possa ricostruire una nuova Italia di talenti e ravvivare l’antica tradizione dei commissari tecnici federali, quelli di cui – da Bearzot a Cesare Maldini passando per Azeglio Vicini – ci siamo innamorati.