Iubilate gentes, è tornato Walter Mazzarri. L’ex miglior allenatore degli ultimi dieci anni (ipse dixit) sarà il nuovo tecnico del Torino. Fatale a Sinisa Mihajlovic il kappaò nel derby di Coppa Italia contro la Juventus.
Mazzarri è reduce dall’esperienza inglese al Watford dove, dopo iniziali buoni risultati e un campionato ondivago, fu defenestrato dalla solita congiura di palazzo. Il Torino non licenziava un allenatore in corsa da sette anni. Un evento epocale, questo, che rende ancor più dolce al palato affamato degli juventini la vittoria (contestatissima) nel turno di Coppa.
Mihajlovic invece si conferma in parabola discendente. Paga il carattere arcigno, la durezza e il suo essere fin troppo diretto. Ancor di più, però, paga le amnesie tattiche e le ambizioni smodate del Torino che, unite a qualche scommessa perduta (leggi Ljajic), hanno deluso ambiente e società. Walter Mazzarri, come Mihajlovic, è un altro (aspirante) Ammazzasette che punta forte sul carattere e che s’è dimostrato ottimo condottiero in periferia, meno in città. Ai tempi dell’Inter, ricordate?, le sue assurde giustificazioni diventarono meme virali. Però, nel suo curriculum, ci sono imprese eccezionali come la salvezza impossibile centrata con la Reggina del -15 e i campionati al top con il Napoli di Lavezzi e Cavani.
Così diversi eppure così simili.
@barbadilloit