Dopo il derby di lunedì sera fra Roma e Lazio, il povero Tacito si starà rivoltando nella tomba. Una delle massime più famose dell’oratore latino, è infatti “Dove hanno fatto il deserto, ora lo chiamano pace”. La stracittadina della capitale, da diversi anni, non riesce a riempire lo stadio a causa delle misure di sicurezza che fanno sì che la tribuna Tevere resti deserta. Il colpo d’occhio non è dei migliori, e a rimetterci è senz’altro l’immagine che il calcio italiano esporta. Attenzione però: perché pur essendo stato creato il deserto, la pace non riesce affatto a regnare sovrana, tutt’altro. Anche nell’ultimo derby ci sono infatti stati scontri e accoltellamenti (ben , tanto che il prefetto di Roma, Giuseppe Pecoraro, ha dichiarato di voler fare di tutto per impedire che le sfide fra le due romane si disputino ancora di sera. Tale decisione toglierebbe alla sfida fascino e romanticismo. Addirittura c’è chi parla di un’eventuale finale di Coppa Italia con sede Milano e non Roma. Tutte queste misure di sicurezza punirebbero però anche quei tifosi (comunque la maggioranza) che allo stadio va per vedere uno spettacolo e per sostenere la squadra del cuore. Una soluzione va trovata, anche perché creare il deserto e continuare a vivere fra gli scontri non depone esattamente a favore dell’organizzazione della questura romana, probabilmente derisa anche dal povero Tacito.