Fabrizio Ghilardi è particolarmente disteso di fronte al pubblico della piccola sala nella quale presenterà Wembley in una stanza, romanzo e autobiografia insieme, una cronaca degli anni verdi dell’autore e di suo fratello, veri fanatici del Subbuteo. “A Terni mi sento a casa” lo dice lui stesso ai presenti, tra i quali compare anche parte dello staff tecnico della Ternana. Aneddoti familiari e calcistici, eventi storici ma anche e soprattutto tifo: sono tanti gli argomenti che affronta l’autore tifosissimo della Lazio e cofondatore del gruppo degli Irriducibili della Nord. Un fenomeno come quello ultras suscita subito l’attenzione dei presenti e dei relatori, spesso abituati a conoscere quel micro universo di cori e striscioni da solo tubo catodico senza mai avere una testimonianza diretta.
Ghilardi com’era il tifo negli anni Settanta?
Sono entrato allo stadio per la prima volta a dieci, undici anni. Parliamo quindi del ’78 – ’79. Erano tempi diversi, forse molto più tranquilli rispetto a quelli correnti: un ragazzino ed i suoi amichetti potevano andare sugli spalti senza troppe preoccupazioni dei genitori, era un po’ come andare al cinema.
Oggi quei cinema però sono un po’ blindati …
Lo stadio allora era un luogo più ‘popolare’ e di più facile accesso. Inoltre potevi vederti anche il secondo tempo dello ‘spettacolo’, entrando alla ripresa, sedendoti dove volevi, a tua discrezione e senza particolari impedimenti. Prova a farlo oggi, che il biglietto lo devi comprare prima ed è pure nominale!
Parliamo della Lazio …
La mia Lazio… Cosa vuole sapere?
Curva Nord. Come si è evoluto il tifo laziale all’Olimpico?
Il fenomeno ultras si sviluppa e si articola a cavallo tra i Settanta e gli Ottanta. Inizialmente parliamo di piccoli gruppi, magari conoscenti e amici che si danno appuntamento allo stadio per tifare insieme; poi dall’occasionale si arriva all’organizzato: ricordo bene gli Eagle Supporters che domineranno la tifoseria bianco celeste fino ai primi Novanta, soppiantati poi dagli Irriducibili.
Quando la ‘curva’ ha cominciato ad essere un problema?
La curva non è un problema, la curva è un agglomerato di umanità varia nel quale trovi quello che è lì per supportare la squadra e quello che vuole fare casino.
Politica e pallone: a favore o contro?
Di politica se ne discute tra colleghi a lavoro o tra studenti a scuola. Allo stadio non smetti di essere una persona, sei sempre tu con le tue idee e i tuoi valori. Perché allora separare le due cose?