In Italia non aveva lo spazio nemmeno per rimpinguare di qualche milioncino la sua quotazione al Fantacalcio, in Olanda – al Feyenoord che non è esattamente una squadretta da oratorio – sta asfaltando le difese dell’Eredivisie.
Graziano Pellé è un altro dei talenti italiani che, per sbocciare, ha dovuto varcare le Alpi. Lo scorso campionato, Pellé, l’ha chiuso a quota 27 reti. C’è lui dietro il riscatto del Feyenoord che, in questo avvio di stagione, dopo tre sconfitte di fila, ha centrato due vittorie decisive. In cinque giornate di campionato Pellé ha siglato già sei gol: l’ultimo contro il Roda, nel 4-0 il centravanti originario di Lecce, ha imbeccato la rete del 2-0. E, allo stesso momento, ha messo nei guai il buon Cesare Prandelli che si trova – a suon di gol – un nuovo pretendente (ed insospettabile, almeno per qualche ‘scienziato’ della pedata italiana) per una maglia azzurra.
L’epopea di Pellé, tuttora in corso, è straordinaria. L’unico italiano all’estero capace di far meglio di lui è stato l’ex Cosenza, Perugia e Vicenza Marco Negri (altro talento poco valorizzato dal calcio del Bel Paese) che, all’epoca della militanza nel Glasgow Rangers, segnò ben 32 volte in 30 partite (campionato di grazia 1997-98) guadagnandosi la nomination alla Scarpa d’Oro.
Gli amanti di numeri e statistiche, poi, riflettano su un altro dato, tutto ‘olandese’: tale Zlatan Ibrahimovic, lanciato nel panorama internazionale dall’Ajax, non è mai andato oltre i 13 gol stagionali in Eredivisie.
E intanto Pellé ha segnato ancora ripagando fino allo sfinimento la fiducia di Ronald Koeman (lo ricordate? Era quello che negò alla magica Samp di Vialli e Mancini la gioia di alzare la Coppa dei Campioni nel ’91…) che lo ha riscattato da domeniche e domeniche incolori passate a riscaldare proprio la panca doriana e del Parma.
Nemmeno una settimana fa, un altro attaccante ‘panchinaro storico’ del calcio italiano – il ‘pifferaio’ Piovaccari – ha timbrato la qualificazione della gloriosa Steaua Bucarest alla fase a gironi della Champions League. Vuoi vedere che, qui da noi, c’è davvero qualcosa che non va?
@barbadilloit