Gentile Barbadillo,
Mi permetto di scrivere alla Vostra Redazione per raccontarvi la storia di un Caffè che mi ha davvero scaldato il cuore.
Trovandomi a passare in via Cernaia a Torino mi è capitato di imbattermi in uno dei Caffè Storici della mia città: Querio.
A causa dell’emergenza Covid non è più possibile entrare a riscaldarsi ma sono stato ugualmente accolto con la gentilezza e l’accoglienza di chi ci lavora.
A volte basta proprio una parola e un sorriso per farci stare meglio.
Questa pasticceria ha deciso di rimanere aperta (seppure chiusa) con il loro servizio d’asporto (o come mi verrebbe da chiamarla “gentilezza d’asporto”).
E per celebrare il loro legame con la città di Torino mi hanno mostrato le scatole d’autore firmate Guariniello (un cognome importante per la mia Città) che hanno realizzato per presentare la nuova produzione di gianduiotti.
Perché vi racconto questa storia?
Forse perché alla mia età si apprezzano maggiormente le “piccole cose” della vita e si ha più tempo e più voglia di condividerle.
Un caro saluto.
Emanuele Colombo
Il filosofo spagnolo Ortega y Gasset ,portando la sua riflessione su ciò che si trova in prossimità della propria persona, scriveva in “Meditazioni del Chisciotte”: “non sono le grandi cose, i grandi piaceri e le grandi ambizioni a trattenerci a questo mondo, ma quel minimo benessere vicino ad un focolare in inverno, quella grata sensazione offerta da un liquore che beviamo, quel modo di camminare di una ragazza che non amiamo e non conosciamo”. Grazie per questa tua simpatica e umana testimonianza.