A meno di un anno dal rinnovo del Parlamento Europeo, tiene banco e dibattito il progetto di Giorgia Meloni di scalzare, a livello continentale, la vecchia e consolidata alleanza Popolari-Socialisti a beneficio di una nuova aggregazioni Popolari-Conservatori. L’obbiettivo della leader dei Conservatori Europei è alquanto ambizioso perché si tratta di scardinare un’alleanza, Popolari-Socialisti, ben accetta da organismi e poteri consolidatisi nel tempo. Inoltre vi sono non poche insidie nel cammino intrapreso dalla Première italiana visto l’assedio generalizzato cui è cinta, a tutti i livelli, la maggioranza di governo ed in particolare Fratelli d’Italia. È da aggiungere che Giorgia Meloni deve prestare non poca attenzione all’interno del suo mondo, quello conservatore.
Il termine conservatore, culturalmente inteso alla Prezzolini maniera, è chiaro e non si presta ad interpretazioni. A livello politico, invece, vista l’attuale fase di costruzione, sono ancora da definire i connotati di un partito conservatore italiano. È però anche vero che, alle volte, il termine conservatore causa la sua vacuità e flessibilità in termini politici, ha fatto si che certe “destre” abbiamo flirtato con le sinistre; i gollisti francesi ne sono un esempio tant’è che sono ridotti al nulla propio per certi ammiccamenti a sinistra. È sicura Giorgia Meloni che tutti i partiti che compongono il Movimento Conservatore Europeo sono convintamente alternativi alla sinistra?
O ci sono parti e componenti del citato conservatorismo disponibili ad accordi con la sinistra?
Le lezioni della Storia non mancano: ricordiamo l’ultra conservatore Churchill, alleato nel secondo conflitto mondiale al comunismo stalinista; non dimentichiamo il conservatore e presidente americano Nixon, alleato al comunismo maoista nei primi anni Settanta, a scapito della anticomunista Taiwan.
La sfida di Giorgia Meloni diventa impossibile nella costruzione della nuova alleanza Popolari-Conservatori per altre motivazioni.
Premesso che il Partito Popolare Europeo non ha una propria identità ed è privo di riferimenti culturali ed ideali, l’obbiettivo della Meloni è alquanto arduo perché il Ppe è una forza di Sinistra-Centro che naviga ancorata all’alleanza con una sinistra nominalmente socialista, ma in realtà massimalista, lontanissima anni luce dalla social-democrazia europea dei Saragat, dei Mitterand, dei Gonzalez, degli Schmidt, dei Soares, dei Craxi.
Infine Giorgia Meloni deve prendere atto che il Ppe non è figlio di Adenauer, di Kohl, di Strauss, del nostro Giuseppe Pella, bensì di Alcide De Gasperi, di Aldo Moro e perché no, di Enrico Berlinguer.
Curiosa la sinistra europea. Da partiti di centro-sinistra (esempio quelli di Craxi, Gonzalez o la Germania di Helmut Schmidt) i socialisti europei si sono avviati alla ricerca del voto radicale, non sul terreno di classe o economico, ma su quello dei ‘diritti infiniti’, pensiero unico, ecologismo, ‘gretinismo’, ‘sessualità liquida’, NYT docet etc. che non han più connotazioni di classe, semmai rappresentano i ceti ad alto reddito… Non vedo neppure possibilità di unire i viscidi democristiani o popolari di oggi ai partiti conservartori. Ma quanti e chi sono poi i ‘conservatori’ in Italia? Mi pare che Giorgia Meloni parli ad un elettorato quanto mai ridotto, purtroppo…
Il Ppe però è piuttosto spaccato vedi per es il voto sulla legge ” Natura” e Weber si è avvicinato ai conservatori contro le folli direttive Ue. Si spera che il prossimo anno qualcosa cambi anche se non sarà facile e soprattutto non si facciano distingui stupidi che indebolirebbero il fronte anti maggioranza attuale
Mischiare De Gasperi, Moro e Berlinguer mi pare un po’ azzardato (e discutibile)…
Devo una risposta a Luca giusto per il dovere della chiarezza e soprattutto per il rispetto che devo all’interlocutore.
Riporto solo succintamente dei fatti storici non smentibili:
– la DC di De Gasperi fu alleata al PCI di Togliatti; lo stesso De Gasperi fu antifascista e non anticomunista;
– la DC di Moro ed il PCI di Berlinguer furono alleati in una fase politica denominata Compromesso Storico;
– anche se il PCI era un partito di “opposizione”, è stato sempre speculare alla DC tant’è che ha preso parte a tutti i processi della Repubblica grazie proprio alla DC che lo ha permesso e consentito. Tutto ciò è stata la essenza del Consociativismo DC-PCI.
Il fatto che anche a livello europeo popolari e (radical) socialisti siano ancora oggi alleati, non dice propeio nulla a Luca?
Ho citato dei fatti che sono alla radice del PPE.