C’è qualcosa di estremamente emblematico in quanto sta accadendo al Parlamento Europeo, in casa M5S. Dopo i notissimi casi relativi alla figuraccia Alde, i grillini perdono pezzi. E se qualcuno se ne va tra i liberali, qualcun altro sceglie di aderire all’Eurogruppo di Lega e Front National.
Non è una scelta peregrina, quella di Marco Zanni eurodeputato eletto tra i Cinque Stelle che ha scelto di aderire all’Efn. E non lo si dica con lo spirito di un Cicero qualsiasi che tromboneggia solo ed esclusivamente pro domo sua. Zanni, come riporta Il Fatto Quotidiano, punta “a un fronte antieuro trasversale da destra a sinistra e di presentarlo alle elezioni”. In fondo, chi ha votato Cinque Stelle non ha votato contro l’Euro?
Zanni no-euro
Nell’intervista al Corriere citata dal Fatto, Zanni rivela un retroscena che avrebbe dovuto far scattare qualcosa. “Sarei dovuto andare io in tv a parlare di Brexit, scelsero Borrelli per attenuare le posizioni anti-euro”. Ricordandoci che Borrelli è la mente che ha partorito l’idea di trasformare i voti anti-sistema in scranni fedeli alle idee liberiste dell’Alde di Monti, Zanni smaschera – una volta di più – la natura del M5S. Che è quella di un partito retto da una classe dirigente che si iscrive a pieno titolo nel conformismo della sinistra liberal, che ama la globalizzazione alla Clinton e che si nutre del consenso della destra diffusa nel Paese. Una dicotomia insanabile.
Perciò c’è qualcosa di estremamente emblematico in quanto sta accadendo a Strasburgo. Zanni, euroscettico, ha trovato un interlocutore diverso rispetto al M5S di lotta e di manovre (di Palazzo). Ed è ciò che faranno, a breve, molti elettori (già) delusi dalla clamorosa ambiguità a Cinque Stelle.