Lasciate ogni speranza voi ch’entrate in questa torrida estate. Le temperature già alle stelle a giugno, la siccità che avanza, i guai dell’agricoltura? Macché! Il grande tema della stagione calda è uno solo: il gelato militante, responsabile e politicamente corretto.
Scordiamoci il fresco sensuale di un ghiacciolo omofobo che si scioglie in bocca, abbasso le creme ottenute sfruttando il dolore delle vacche. Se casomai vi trovaste a dover giocare al biliardino, state ben attenti a ciò che mettete in palio.
Nell’ultima omelia ai fedeli social, Roberto Saviano ci ha insegnato che a Paestum, quando lui aveva dodici anni, chi perdeva a calcetto doveva mangiare il gelato alla fragola che, poiché rosa, era prerogativa di femminucce e perciò mangiarlo era da “ricchioni”, cioè finocchi, busoni, culattoni. Per i maschietti veri, giovani virgulti tosti già fascistoidi a quell’età (questo non l’ha detto, ma il senso è suppergiù quello) c’è il virile, audace e giallo ghiacciolo a limone. Evitiamo allora ogni caduta nel trash e ogni riferimento alla sacrosanta coppa, palla, stecco alla cioccolata che immediatamente rimandava alla maliziosissima canzoncina di Pupo (la cui genesi, leggendaria o meno, è nota a tutti). E proviamo a ragiornarci su.
Il gelato al limone, invero, non poteva mettere al riparo da ingiurie di sorta, anzi. Limone fa rima con “trimone” (parola usata sui social dal governatore pugliese Michele Emiliano), che poi è una variante meridionalista di coglione. Insomma, comunque la si giri, Saviano ha toppato. Voleva fare il figo scattando foto ai libri di Sartre e a un gelato pop ed è scivolato sulla buccia di banana (per restare in tema ortofrutta). E pure i suoi sostenitori l’hanno bonariamente redarguito.
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Ma finché fosse solo questo, transeat. Il fatto è che quella dello scrittore è solo l’ultima offensiva politicamente corretta sul gelato. Ci sarebbe da ridere già di questo. E invece occorre mobilitarsi subito.
Una nota azienda del settore ha deciso di lanciare la (consueta) nuova linea estiva del mitologico cono. Negli anni lo hanno declinato in mille e mille modi. Per l’estate 2017 hanno escogitato il Cornetto Vegano condito con una similpanna ricavata dalla bevanda fermentata di fagioli di soia, detta latte di soia impropriamente (Ue dixit, una volta tanto l’azzeccano anche loro).
Va dove ti porta il mercato, in fondo. Evidentemente c’è una parte di consumatori decisamente attratti dall’atto di militanza pol.corr persino quando leccano il gelato. Che tristezza. Siamo al punto in cui per épater le bourgeois, per scioccare il fruttariano, vegetariano, e il tutto il folklore politicamente corretto basterà slurparsi un Cucciolone, magari sganasciandosi di risate al leggere le barzellette sul biscotto. E’ diventato noioso persino combatterli.
Assodato che occorre prestare attenzione a consigliare un gelato agli amici, aspettiamo la fine della stagione per capire se il cono vegano rimarrà in catalogo. E se anche quest’ultima moda di prendersela con i gelati, finalmente, si scioglierà sotto la canicola agostana.