Napoli – A Soccavo ci sono i fantasmi. Non quelli del Centro Sportivo Paradiso, del Calcio Napoli che fu. dell’epopea di Maradona, della sua Ferrari nera e di Ferlaino. Ci stanno proprio gli spiriti, i monacielli. Che si divertono, evidentemente, a scompaginare le ambizioni di un centrodestra che ha cominciato male la campagna elettorale e sembra puntare, decisamente, a finirla peggio.
E al Parco Quadrifoglio, sede dell’ufficio elettorale comunale, Catello Maresca perde tre liste. Non una, tre. Il 30 per cento della sua coalizione rischia di non presentarsi nemmeno ai nastri di partenza della competizione elettorale. La notizia diventa ufficiale dopo il patatrac scoppiato per le liste Fdi alle municipalità.
Sarebbe da ridere se non ci fosse da piangere, anzi da disperarsi. O, almeno, ci sarebbe da contattare subito un buon esorcista. Si tratta di tre civiche, due “vere” e l’ultima è la più “pesante” ossia la lista Prima Napoli che rappresenta la Lega. Fuori, per ora, anche “Catello Maresca” (dove ha trovato approdo Diodato dopo la baruffa con Nonno) e “Catello Maresca Sindaco”. In pratica, a Maresca rimangono solo le liste degli “odiati” partiti.
La commissione elettorale di Napoli ha parlato. La presentazione dei documenti è arrivata oltre il termine fissato. Le liste non possono partecipare alla competizione. Ora sarà pioggia di ricorsi, nella speranza che si trovi un giudice comprensivo. È un flop che lo stesso Catello Maresca ha commentato in mattinata dicendo:
“Ci hanno notificato l’esclusione delle liste Catello Maresca Sindaco e Catello Maresca. Speravo prevalessero ragionevolezza e logica, ora gli avvocati sono al lavoro e faremo valere i nostri diritti e quelli democratici degli elettori”.
A dirla tutta, fa un po’ specie che sia proprio un magistrato, un uomo di legge di lungo corso, ad affidarsi a “ragionevolezza e logica” quando esistono norme specifiche che vanno rispettate alla lettera. Anche perché, solo qualche giorno fa, Maresca aveva rassicurato tutti i suoi sui social. Precisamente il 4 settembre, cioé sabato scorso, aveva commentato così la ridda di voci sul destino delle liste:
“Qualche difficoltà burocratica nulla di più. Mentre i nostri esperti si preoccupano di risolvere i problemi pratici con la mia squadra continuiamo a lavorare per dare un nuovo governo a Napoli con progetti seri e soprattutto realizzabili, non le solite promesse da campagna elettorale”.
Ora parleranno avvocati e giudici. Eppure l’accaduto sembra suggerire un sottotesto malizioso: la politica è quello che è, le classi dirigenti non sembrano proprio brillanti ma la “società civile” non appare certo quel tesoro di competenza e puntualità che pretende dagli altri.
Nel frattempo, anche Valentino Grant e Severino Nappi – rispettivamente eurodeputato e consigliere regionali, segretari regionali e comunali della Lega – hanno annunciato la presentazione di un ricorso. Che la lista leghista venisse bocciata era notizia che era nell’aria da tempo. Ora la battaglia è sul ricorso.
“E’ pronto il ricorso contro l’esclusione della lista “Prima Napoli” dalla corsa per il Comune di Napoli, penalizzata per aver consegnato con un minuto di ritardo gli elenchi dei candidati. Siamo certi che la magistratura avrà gli strumenti e saprà valutare quanto accaduto e, dunque, potrà accertare che i nostri delegati erano già all’interno della struttura prima dello scadere del termine. L’esclusione di una lista cardine della coalizione di centrodestra che sostiene la candidatura a sindaco di Catello Maresca sarebbe del resto un grave vulnus”.
Già, il vulnus. Ma bisognerebbe pensarci prima a certe cose. Che si sia “politici” o, peggio ancora, che si pretenda di rappresentare una società civile orgogliosamente “tecnica” e “lontana” dalle liturgie dei partiti.
L’ispirazione progressista e laica della città di Napoli ha prevalso anche quella artistica degli ultimi anni . Notiamo invece che si sta dileguando il tipo di napoletano o napoletana, il nipote, ‘o zio la zia, forse intimoriti da questa messa in scena un po’ pitonesca poco incline al rispetto delle leggi quasi a inseguire un’autonomia rivendicativa. Il candidato sindaco Maresca in questo senso può ancora dire la sua, gradiremo sapere dalla coalizione che lo appoggia a quale personaggio politico nazionale del passato potrebbe trovare anche ispirazione o preferisce seguire le orme del sindaco precedente.