Shannara Chronicles sarà ricordata in futuro come una di quelle serieTv partite bene, ma deragliate dopo pochi episodi. Inizialmente sembrava che la fedeltà al mondo di Terry Brooks fosse rispettata, ma era una pia illusione. La vicenda prosegue di episodio in episodio sfilacciandosi sempre di più, assumendo troppo frequentemente le caratteristiche di un teen drama adolescenziale, con i tre protagonisti che si rimpallano a vicenda sentimenti e crisi di gelosia estemporanee (formule assenti nei personaggi di Brooks).
I ragazzi con una identità, capaci di prendersi sulle spalle i destini del mondo, sembrano essere sostituiti da adolescenti immaturi che mentre rischiano la vita si scambiano occhiate voluttuose. Will sembra un bagnino di Baywatch e Amberle una bambola di plastica. Eretria si salva, per ora. Per quanto riguarda Allanon, sarebbe bello ogni tanto vederlo vestito.
Un format sopravalutato, insomma, che fino al terzo episodio si reggeva in piedi ma poi ha subito una vera crisi. La comparsa dei “cacciatori di elfi” che tagliano le orecchie a punta per rivenderle, vestiti come personaggi di un post apocalittico stile anni ’80, fanno crollare in modo verticale la coerenza di tutto il lavoro. Aridatece “Fuga da Los Angeles”. Anche i demoni, inizialmente ben fatti, seppur tutt’altro che spaventosi, crollano con la comparsa del Mietitore che non ha nulla a che vedere con quello del libro, il quale è un nemico quasi etereo che provoca una paura cieca, mentre qui siamo di fronte a un tizio grande e grosso con una mazza.
Anche l’ambientazione ne esce stravolta. Mentre nella narrazione di Brooks gli elementi relativi alla nostra epoca sono rari e spesso dissimulati dalla narrazione, lasciando al lettore la facoltà di capire, in Shannara Chronicles sono sbattuti sullo schermo senza troppa grazia. Addirittura c’è una capatina in un bar, dove al massimo sono passati 50 anni dalla distruzione e non qualche migliaio. Un errore grossolano.
Insomma, possiamo dire che il piatto inizialmente gradevole è adesso indigeribile. Mtv voleva produrre una serie adolescenziale e l’ha fatto. Terry Brooks che ha affermato più volte la fedeltà della serie al suo immaginario, probabilmente o non l’ha vista oppure è troppo entusiasta del fatto che i suoi scritti finiscano in Tv. Non ci sono altre spiegazioni.