The Glory, serie tv genere drammatico trasmessa dalla piattaforma di Netflix nel 2022 in Corea del Sud, è arrivata in Italia e in altri paesi solo qualche mese fa nel gennaio 2023.
Le produzioni cinematografiche coreane stanno riscuotendo un discreto successo rispetto al passato. Le cause le ritroviamo sicuramente nella velocità di diffusione maggiore di contenuti, nelle piattaforme streaming accoglienti di temi nuovi e diversificati ma soprattutto perchè negli ultimi tempi si è sviluppata una sorta di mania per le trame tormentate e inquietanti, tipiche del cinema coreano. Basti pensare a Squid Game, l’horror- thriller fiction del 2021, che con una storia quasi di nicchia in poche settimane è riuscita a raggiungere numeri vertiginosi di visualizzazioni, diventando la serie più vista nella storia di Netflix. O anche come il film coreano Parasite, vincitore del premio Oscar come miglior film nel 2019.
The Glory è stata definita da molti critici un “Revenge Movie in formato seriale” perché si evice facilmente da subito il tema centrale, ma possiamo dire con certezza che sia molto di più di una semplice vendetta. La protagonista Moon Dong-eun (da grande), interpretata dall’attrice Song Hye-kyo, è una giovane ragazza che vive in uno stato di quasi miseria in una zona povera fuori Seul, abbandonata dalla famiglia e senza nessuna figura genitoriale di riferimento. Al liceo vive sulla sua pelle esperienze terrificanti, maltrattamenti e agonie da parte dai cinque suoi coetanei fastidiosamente ricchi e con famiglie alle spalle abbastanza potenti, da impedire che le richieste di aiuto da parte della giovane riescano ad arrivare a chi di dovere. In particolare, la più spietata del gruppo (interpretata dalla bravissima Lim Ji-yeon) si ossessiona e si diverte a torturare la giovane ragazza per anni, ricorrendo addirittura a un arricciacapelli arroventato per sfigurarle il corpo, lasciando nella protagonista un solco di dolore nel più profondo dell’animo. La situazione è talmente estrema da portarla a pensare che l’unica soluzione sia togliersi la vita, ma Moon Dong-eun, proprio nel momento di maggiore vulnerabilità, decide di reagire e avviare una lunga e lenta attività di revenge determinata a convogliare ogni sua azione della sua vita nella messa a punto di un piano, che le permetterà di rivalersi sui cinque bulli della sua adolescenza. Si evince durante gli episodi è che nonostante la fermezza di Moon Dong-eun, le maschere degli antogonisti pian pian cadono in autonomia, le conseguenze delle loro violente azioni del passato ritornano con forza nel presente attivando una sorta di karma che li punirà amaramente.
I personaggi principali sono rappresentati sullo schermo tutto sommato bene nella loro interezza: la protagonista riesce a trasmettere una sensazione di fredda determinazione e al tempo stesso di emotività, creando un ottimo contrasto con il sadismo celato dietro l’immagine di donna perfetta che contraddistingue l’antagonista Park Yeon-jin. L’unico biasimo è che forse i troppi personaggi all’interno della storia possano causare poca attenzione ai dettagli, lasciando in disparte figure essenziali, come ad esempio la complice di Dong-eun, Kang Hyeon-nam. La vicina di casa vittima di violenza domestica che nei panni di una “spia” aiuta la nostra protagonista nelle azioni di vendetta, ottenendo lei stessa uno spirito di rivalsa e forse facendoci tornare alla realtà con la sua quotidianità e la voglia di lottare per un futuro migliore.