Luigi de Magistris accerchia il Pd rinsaldando il fronte (anti)governista alla guida del Comune di Napoli. Il sindaco ha annunciato che scenderà in campo forte di ben dieci liste. Molte civiche, un pizzico di autonomia e un po’ di meridionalisti. L’asse portante della coalizione arancione sarà quello del sinistra-centro: alleanza contemporaneamente con Civati, gli “arancioni” e i centristi rappresentati da Raimondo Pasquino, attuale presidente del consiglio comunale di Napoli e già candidato sindaco di Napoli, nel 2011, dal Terzo Polo, il progetto centrista rappresentato, ai tempi, dal tridente Fini-Rutelli-Casini. Dopo aver ottenuto un discreto risultato, l’ex rettore dell’Università di Salerno – che in passato era stato vicino alle posizioni della Margherita e rischiò seriamente di trovarsi candidato a governatore della Regione Campania – stabilì una forte alleanza istituzionale proprio con de Magistris, uscito vincitore dal ballottaggio che lo oppose a Gianni Lettieri.
Nel frattempo, de Magistris ha offerto (e conferito) la cittadinanza onoraria di Napoli ad Abdullah Ocalan. La pergamena che fa dell’ex leader del Pkk un cittadino di Partenope è stata consegnata alla nipote Dilek, parlamentare in Turchia nelle fila dell’Hdp, il partito filocurdo. La cerimonia si è tenuta a Palazzo san Giacomo. Il sindaco uscente ha tenuto a precisare che si tratta di un gesto: “Per la pace e per la giustizia, Napoli è contro una nuova guerra fredda”.
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