I vergognosi fatti di Colonia pongono la luce su uno dei più sottovalutati dati dell’ultimo anno: del milione circa di migranti giunti da Medio Oriente e Nordafrica la stragrande maggioranza sono uomini celibi e non accompagnati. Qualcuno si è posto seriamente il problema delle conseguenze? Secondo l’International Organization of Migration la sproporzione si fa ancora più drammatica se si parla di minori non accompagnati: tra quelli giunti in Italia e Grecia sono maschi il 90%. Ragazzi e ragazzini che difficilmente una volta ottenuto (eventualmente) un visto si fanno raggiungere dalla famiglia. Ciò ci porta a due semplici considerazioni.
La prima: è evidente che i maschi che viaggiano senza famiglia sono nella gran parte migranti economici, non persone che fuggono da una guerra. Quando scappi da un pericolo cerchi di farlo con i tuoi cari al seguito. Al netto di situazioni individuali, è invece statistico che i maschi non accompagnati, giovani o meno, emigrano per ragioni economiche.
Becero razzismo? No. L’iper-liberale primo ministro canadese Trudeau da Novembre ha cominciato a fare ciò che in Italia avrebbe causato una levata di scudi da Boldrini e compagnia: in Canada vengono accolte solo donne, bambine o famiglie intere di profughi siriani. No a maschi o adolescenti non accompagnati. Per le ragioni sopra dette, ma anche per ragioni di sicurezza.
La seconda considerazione. Pensiamo alla scelta del Canada e torniamo a Colonia. L’impatto generazionale e sociale di un largo numero di adolescenti e giovani adulti maschi immigrati sulle fasce di loro coetanei residenti nei paesi europei è potenzialmente disastroso. Lo dicono i numeri e cominciano a dirlo anche alcuni ministri progressisti europei.
Decine di migliaia di uomini soli possono sbilanciare il rapporto tra maschi e femmine in determinate aree e in determinate fasce d’età. Con conseguenze negative, soprattutto se consideriamo che il portato culturale di gran parte di questi giovani rispetto alla considerazione del sesso femminile. Con scenari che fin qua abbiamo tutti sottovalutato, ma che non possiamo più continuare a ignorare.