Al direttore – Michele Emiliano era pubblico ministero barese: eletto sindaco di Bari nel 2004, rieletto nel 2009, segretario del Pd in Puglia e candidato alle primarie per la presidenza della regione, ha comunicato che “se perdo chiudo con la politica attiva e torno al mio lavoro”. Già, ma con quale credibilità dell’intera magistratura e con quali affidamenti di imparzialità, indipendenza, apartiticità nella sua attività? La pretesa di Emiliano sembra dettata da un disinteresse per le garanzie dei cittadini da rasentare il cinismo. Passare dalla toga alla politica è dipietrismo, tornare dalla politica alla toga è ancora peggio: lo stesso Ingroia l’anno scorso si fermò (anche grazie a un gratificante incarico di sottogoverno generosamente reperito per lui in Sicilia).
Luigi Compagna
(da Il Foglio.it)