Come commento ad un articolo in ricordo di Giorgio Almirante, un lettore di Barbadillo ci ha donato una straordinaria testimonianza non solo della raffinatezza delle citazioni del “segretario”, ma una conferma della qualità umana – stile e cultura – della comunità dei “fascisti dopo Mussolini”, giovani e meno giovani che leggevano e approfondivano le tracce ricavate dai comizi, per ben figurare nei duelli politici.
“Noi – scrive Camillo Vada – pur non avendo frequentazioni universitarie. frequentavamo i comizietti di piazza Carlo Felice ed eravamo ammirati dalla cultura dei contradditori dei giovani ex RSI ed i giovani di bandiera rossa. Noi il giorno dopo eravamo a caccia dei volumi citati e si divorava tutto. Ricordo il mio primo contraddittorio e come rispondevo citazione a citazione. E l’indomani godevo di un certo rispetto in Fiat, officina 10. Si era sparsa la voce…
E con me decine di giovani intervenivano nei dibattiti promossi dalla Fgci. Imparammo a stare nei crocchi ed a discutere dei classici manco fossimo dei liceali. Ricordo una frase di Almirante: “cultura ed azione fanno parte del retaggio che ci portiamo”.
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