Se la Merkel diventa sovranista
Una delle immagini trasmesse e ritrasmesse dalle televisioni di tutto il mondo il 6 gennaio scorso è stata quella dell’armata Brancaleone (od orda vichinga?) dei sostenitori di Trump accanirsi contro le attrezzature di una Tv statunitense. Tale vandalismo è stato presentato come la dimostrazione plastica dell’intolleranza sovranista verso i mezzi di comunicazione sociale e la loro libertà di documentare gli eventi.
C’è tuttavia oggi un medium divenuto ormai più potente e influente dei giornali e delle news televisive. Si tratta di internet, il cui avvento è stato presentato come uno straordinario strumento di comunicazione in grado di scavalcare qualsiasi forma di censura. Il word wide web, nato libero e gratuito, e come tale esaltato, è però sempre meno tale. È meno gratuito per la pubblicità soffocante, per la vendita a terzi delle preferenze e degli orientamenti dei navigatori in rete, per la crescita esponenziale dei siti a pagamento. Ma è anche meno libero perché le grandi piattaforme digitali hanno messo in atto, col pretesto ora del politicamente corretto, ora della prevenzione di messaggi di odio, forme di censura sempre più pervasive, con cui si sostituiscono di fatto all’autorità dello Stato. È una delle tante forme di attenuazione della sovranità nazionale a beneficio di grandi gruppi sottratti al controllo pubblico, in grado ormai di decidere cosa è giusto e cosa non è giusto, in una sorta di riproposizione in chiave mediatica e neoliberista dello Stato etico. Succedeva da tempo, ma quello che è successo nelle ultime ore toglie ogni dubbio in proposito. Lo spettacolo dei vandali che distruggono telecamere davanti al Campidoglio è deplorevole; la notizia che Twitter e Facebook hanno messo al bando Trump e che Amazon, Google e Apple hanno rimosso l’app conservatrice Parler è allarmante.
Se ne incominciano ad accorgere anche i politici europei, fra cui la stessa signora Merkel, preoccupata non tanto di difendere la libertà di espressione quanto il monopolio dello Stato nel limitare tale libertà. In altre parole, la cancelliera, e non solo lei, scorge nella censura a Trump una sfida alla sovranità nazionale.
Che stia diventando sovranista anche la Merkel? Stia attenta, Signora Cancelliera, altrimenti Twitter finirà per censurare anche lei.
Ma blocchiamo questa pattumiera social, tutta! Non lasciamoci fottere sino in fondo sempre, ogni giorno… Crepino tutti!
Non ho capito. I governanti occidentali si dicono tutti contro la censura e poi accettano la censura di “quattri scappati di casa” dei social networks? Ma tutti al bando, oscurati per sempre. Che le ‘gattare’ pubblichino le foto da un’altra parte…E se non gli sta bene azzeriamo pure Internet: per migliaia d’anni il mondo è andato avanti lo stesso!