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Home Le interviste

Cultura. Fabiano Lioi: “La forza della disabilità (raccontata senza pietismi)

by Stefano Sacchetti
31 Dicembre 2018
in Le interviste, Reportage non conformi
0

Ha di recente portato l’iniziativa Uave a Barcellona, oltre i confini nazionali, perché non c’è barriera che tenga. Artista itinerante, eclettico. Musicista, attore modello, Fabiano Lioi porta in giro per le piazze un progetto dal nome UAVE, basato sulla pittura spontanea con l’obbiettivo di abbattere i pregiudizi e superare il senso comune. Un curriculum artistico di tutto rispetto con una parte nel film Brutti e cattivi con Claudio Santamaria, e un’intervista nel libro E li chiamano disabili di Candido Cannavò (2005, Rizzoli). Fabiano, oltre a sfidare i pregiudizi, ha di certo molto da raccontare. Anche sul cinema.

Daniela Annino (C)

Tempo fa hai detto che la disabilità funziona da amplificatore. Cosa intendi?

“Sì, soprattutto per quanto riguarda le questioni artistiche. Esempio: se capiti in un locale o in una piazza dove suona una band composta interamente da persone normodotate la tua attenzione verso di loro, se non sono bravissimi, durerà pochi secondi, e il tuo giudizio sarà  molto esigente, quasi distruttivo. Mentre se a suonare, nella band ci sono una o più persone con disabilità, la tua attenzione durerà di più, e il tuo giudizio sarà molto più benevolo, quasi buonista. Fortunatamente oggigiorno, grazie alla tecnologia, è più semplice e frequente vedere ragazzi con handicap protagonisti di eventi artistici. Manca solo più coraggio nei giudizi”.

Come mai hai scelto il disegno come forma espressiva?

“Per semplicità e potere di comunicazione. Per rispondere al meglio a questa domanda devo prima spiegare cosa è “Colorare per Nascondere – Svelare per Comunicare”, alla quale tu hai partecipato in Piazza Duomo a Milano; Si tratta di una performance partecipativa e partecipata che si svolge per strada di domenica nelle principali piazze delle città d’Italia. Le persone (adulti, bambini e anziani) vengono invitate a disegnare, colorare, scrivere frasi o riflessioni, scarabocchiare, e se lo si desidera anche camminare sopra il disegno, basta solo lasciare una traccia con lo scopo di seppellire per intero il disegno sotto uno strato di colori.
Oggi le notizie hanno una durata media di quindici giorni, dopodiché vengono messe in secondo piano da altre nuove notizie senza però trovare una soluzione o risposta. Il disegno da colorare rappresentata un disagio o problematica sociale del quale non si vuole più parlare.
Lo scopo è far capire che non si può non parlare di un problema coprendolo con colori, ovvero altri problemi, come in questa performance. Perché se i problemi non vengono risolti, prima o poi ricompariranno”.

Cosa ti sta dando umanamente il progetto Uave?

“Mi sta dando tanto.
UAVE è l’acronimo di Urban – Action – Viral – Education.
Progetto creato per ampliare la visione mentale della nostra società attraverso azioni virali de tipo educativo, dove tutti possono e sono invitati a partecipare senza esclusione”.

Quali sono i tuoi esordi artistici?

“Se per Artistico si intende, partecipare come Artista esponendo in mostre, per ora ho solo partecipato alla collettiva “Divina Sproporzione” a cura di Valentina Guidi Ottobri, organizzata dalla “Secondome Gallery” di Roma. Ho esposto una scultura dal nome “I Galenoni”. Per il resto continuo a girare l’Italia e anche l’Europa con la performance, Colorare per Nascondere – Svelare per Comunicare”.

Come vedi la disabilità rappresentata al cinema?

“Ultimamente è una tematica che va di moda, viene raccontata anche in modo divertente, positivo e senza più quel pietismo di un tempo. Per quanto riguarda però gli attori con disabilità siamo molto indietro ancora. L’attore con disabilità ricopre sempre o quasi sempre un ruolo secondario e mai primario, e quando è primario gran parte delle volte il ruolo del personaggio disabile viene interpretato da attori normodotati.
Il che non è per nulla buono, giacché di attori con disabilità bravi c’è ne sono”.

Progetti per il futuro?

“Su questo link per chi è interessato trova il passato, presente e futuro di ciò che faccio: www.fabianolioi.com”.

 

Link utili:

1.- Pagina UAVE: https://www.facebook.com/UrbanActionViralEducation/

2.- Performance Colorare per Nascondere – Svelare per Comunicare  al Big Draw di Barcellona:

Foto Alessandro Vona (c)

https://www.instagram.com/p/Bq6qimvFX-h/?utm_source=ig_share_sheet&igshid=psncu2wj73r

3.- Scultura sposta alla Secondome Gallery di Roma: https://www.instagram.com/p/BaN9agyBm3B/

@barbadilloit

Stefano Sacchetti

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Tags: arteBarbadillodisabilitàfabiano lioistefano sacchetti

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