Risale al 1993 l’ultima partecipazione della Stella Rossa Belgrado alla Champions, due anni dopo la storica vittoria contro il Marsiglia di Papin e Abedì Pelé. La Stella Rossa rappresentava la massima espressione del calcio jugoslavo e schierava giocatori del calibro di Jugovic, terzino di grande corsa e tecnica, oltreché freddezza nei momenti decisivi (come la doppietta al Colo Colo in intercontinentale o la Champions che regalerà alla Juve), Mihajlovic, allora numero 8 di grande tecnica e dinamismo, Darko Pancev, centravanti dalla mira infallibile in patria e futuro oggetto misterioso nel nostro campionato, Dejan Savicevic, numero 10 dal talento cristallino e dal carattere indolente.
Passata la generazione d’oro é piombata nell’anonimato, per l’ascesa inarrestabile ed incontrastabile dei cugini del Partizan. Dopo essere tornati campioni in patria ed aver staccato il pass per la Champions e essere stata presa a pallonate dal Psg, martedì sera la Stella Rossa è tornata a far sentire la propria voce in Europa, oltre a quella del popolo serbo, abituato oramai solo ai successi della Nazionale di Pallanuoto o di quella di Pallavolo, in un paese in cui il calcio va per la maggiore. Per piegare il Liverpool e rimanere in corsa per la qualificazione, é servita in primo luogo una prestazione perfetta della coppia difensiva Savic-Degenek, abile nell’ingabbiare Sturridge e assieme a Stojkovic e Rodic nell’imbrigliare il genio di Salah e la corsa di Mané. Poi, per compiere l’impossibile, sono serviti la spinta del Marakana, una vera e propria bolgia, già decisiva nello 0-0 contro il Napoli, e le magie di Pavkov. Il numero 9 biancorosso, prima sblocca il risultato con un’incornata alla Darko Pancev e poi la chiude con una magia alla Savicevic. Solo il sogno di una notte di metà autunno o il ritorno di una nobile decaduta nel gotha del calcio europeo? Sicuramente un grosso favore al Napoli di Ancelotti, che, complice il pareggio di martedì, aggancia il Liverpool a 6 punti, grazie ad una magia del solito Lorenzo Insigne.