• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
martedì 31 Gennaio 2023
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Pallone mon amour

Calcio. La Dea torna in Europa, l’Atalanta dà lezioni a Rooney

by Francesco Petrocelli
17 Settembre 2017
in Pallone mon amour, Sport/identità/passioni
0

Ad ognuno il suo. Legge che vale due volte per Wayne Rooney e il suo (maestro) sir Alex, che gli ha insegnato com’è difficile trovare l’alba dentro l’imbrunire. E che vale tre gol per il Gasp che nell’imbrunire emiliano verniciato di nerazzurro si fa pedagogo dell’arte spregiudicata di vincere con la difesa a tre. Senza subire gol. Tre raffinatezze, appunto, nel leale bagno di folla atalantino. La Dea addomestica i cani rabbiosi dell’Everton di Koeman e calca il verde d’Europa dopo ventisei anni. “Europa eccoci”, nel migliore dei modi.

Atalanta

Gasp stratega con master, altro che provinciale

Koeman fa paura, i siluri di Sigurdsson e del metronomo Schnederlin pure, la linea capitanata da Baines e Jagielka è fortezza affidabile e Rooney può risolverla quando vuole. Il risultato sembra già scritto. Ma la linea del palmo della mano degli aficionados, in un incitamento perpetuo, racconta altro. Gasp non è intimorito dai Toffees – o forse sì, ma camuffa con aplomb invidiabile – e propone, come se nulla fosse, il suo tre-quattro-tre, i suoi automatismi, le sue geometrie. Adattarsi all’altro non rientra tra i piani. La scelta e il coraggio pagano, eccome: dopo un paio di flebili squilli nemici (tra cui un delizioso scavetto di Rooney), l’Atalanta prende coraggio, alza il baricentro, manovra compatta, cercando in ogni momento la fessura per infilarsi che, pian piano, diventa voragine. I tre caballeros delle retrovie, mobili e solidi nonostante l’assenza precauzionale di Caldara, si spingono in avanti ben volentieri (Masiello sfiora due volte il gol a tu per tu con Stekelenburg), Hateboer e Castagne fluidificano e sembrano conoscersi da una vita, de Roon fa buona guardia per le trame di Freuler e Cristante è jolly atattico a ridosso del Papu e di Petagna.

La sbloccano Masiello e Papu, ma la sorpresa è Cristante

Al ventisettesimo Gomez scodella da corner e Masiello è il più lesto a ribadire in rete con un tap-in. L’Everton si arrocca, stordito, e la Dea affonda il colpo: un quarto d’ora più tardi, su un break da manuale, Petagna allarga a memoria per il Papu. L’argentino la uncina, se l’aggiusta dal limite sinistro dell’area e disegna una parabola da urlo. Passano solo tre giri di lancette e su un altro scarico di Petagna, Cristante, dopo una volata di quaranta metri, anticipa tutti e batte Stekelenburg. Nella ripresa una sassata di Freuler si stampa sulla traversa. La vera sorpresa è l’interpretazione – nuova, ma non troppo – che Gasperini ha chiesto e ottenuto, magistralmente, da Cristante, chiamato a fare più e meglio di Kurtic e di Ilicic. Prestazione poderosa: il centrocampista atalantino, che ha l’estrema versatilità e la corsa nelle sue corde (e pure il vizietto del gol), gioca a tutto campo, dà una mano dietro ed è la punta di diamante nel reparto d’assalto. Quando i nerazzurri attaccano, infatti, Cristante si sposta sulla destra e Gomez fa lo stesso dall’altro lato, creando un tridente con Petagna boa. Sul gol non si trova lì per caso, ma riceve con tempismo da incursore, mandando fuori tempo la retroguardia blu.

Atalanta2

Petagna? È un Greyjoy

Premessa: tutto questo non sarebbe stato possibile senza Petagna. L’attaccante sembra rinato, lontano dalle movenze elefantiache e dai colpi sbilenchi degli ultimi tempi. E non perché ritrovi confidenza con la porta, anzi. Ottanta minuti di sportellate, pressing e tanto, tanto lavoro sporco. Si barcamena e ha la meglio su tutta la difesa, gioca spalle alla porta ed è protagonista di sponde da cineteca. Tutte le imbeccate buone della partita arrivano dai suoi piedi, sono suoi gli assist eleganti per il secondo e il terzo gol, dalla sventagliata dolce per il Papu, al servizio per Cristante. Nel Trono di Spade, i Greyjoy, gli Uomini di Ferro, s’immergono nell’acqua per una palingenesi assoluta, catartica. Che i fiumi di tripudio del Mapei siano lo stesso? Una cosa è certa: Cornelius, che entra solo negli ultimi dieci minuti, non è il Re del Nord.

@barbadilloit

@barbadilloit

@frpetrocelli

Francesco Petrocelli

Francesco Petrocelli

Francesco Petrocelli su Barbadillo.it

Tags: AtalantacristanteeuropaEvertongomezmasiellopapupapu gomezpetagnarooneyuefa

Related Posts

Storiedi#Calcio. Addio a Vito Chimenti il bomber della “bicicletta”

Storiedi#Calcio. Addio a Vito Chimenti il bomber della “bicicletta”

30 Gennaio 2023
FormulaUno. Il talento inespresso di Jan Magnussen

FormulaUno. Il talento inespresso di Jan Magnussen

19 Gennaio 2023

StorieDi#Calcio. Addio al bomber brasiliano Roberto Dinamite, una vita per il gol

CalcioAmarcord. Pier Paolo Scarrone (il vice Rivera) si racconta

Calcio e identità. Cheddira (nato in Italia) preferisce le sue radici marocchine

Pelè semplicemente il re del calcio

Lasciate in pace Maradona. Basta con i paragoni (da Messi a Kvara)

Mihajlovic è carattere, scarpe, tradizione

Lutto nel mondo del calcio: è morto il campione serbo Sinisa Mihahjlovic

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Il caso. L’errore di restituire i marmi dei Musei Vaticani alla Grecia

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Segnalibro. “Eurasia” e l’attuale ciclo politico dell’Europa

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Difesa. La memoria del cordiale in bustina (simbolo di un’Italia che non c’è più)

    33 shares
    Share 33 Tweet 0
  • Fenomeno Cognetti, le otto montagne in ciascuno di noi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Storiedi#Calcio. Addio a Vito Chimenti il bomber della “bicicletta”

Storiedi#Calcio. Addio a Vito Chimenti il bomber della “bicicletta”

30 Gennaio 2023
Idee (di G. Conte). Se la cultura costruisce ponti tra Europa e mondo arabo

La geopolitica del Mediterraneo priorità patriottica

30 Gennaio 2023
Anniversari. Il Bloody Sunday dei patrioti che lottavano per essere irish, liberi e cattolici

Bloody Sunday, il dolore che non passa

30 Gennaio 2023

Ultimi commenti

  • Guidobono su Gabriele Adinolfi e l’epilogo politico della destra radicale
  • Tullio Zolia su Il punto (di M.Veneziani). Le ragioni dell’anticonformismo (anche) al tempo del governo Meloni
  • Guidobono su Il punto (di M.Veneziani). Le ragioni dell’anticonformismo (anche) al tempo del governo Meloni
  • Guidobono su Gabriele Adinolfi e l’epilogo politico della destra radicale
  • Guidobono su Giornale di Bordo. Il boss Matteo Messina Denaro tra vaccini e uso del bancomat
  • Guidobono su Gabriele Adinolfi e l’epilogo politico della destra radicale
  • Ferna. su Gabriele Adinolfi e l’epilogo politico della destra radicale

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più