Alla luce dei dati successivi alle elezioni amministrative, Marcello De Vito, candidato grillino a sindaco di Roma su cui evidentemente era concentrata maggiore attenzione, tende a minimizzare la sconfitta. Ma, quello del Movimento 5 Stelle alle ultime amministrative, ha il sapore di un vero e proprio flop. Quali sono state le cause di questo tracollo? Come mai il movimento di Beppe Grillo – che riempiva fino a qualche giorno fa le piazze – ha ottenuto questa prima sconfitta elettorale? Di questo ne abbiamo parlato con Federico Mello, giornalista e autore del libro Il lato oscuro delle stelle (Imprimatur, 2013), dedicato ad approfondire il fenomeno dei grillini.
Perché questo flop del M5S?
Questo risultato elettorale, evidentemente negativo per il Movimento 5 Stelle, dimostra che l’elettorato grillino è deluso. Deluso da Grillo, dal suo modo di fare politica e da quello che è stato fatto in Parlamento dai suoi deputati, da quando sono stati eletti ad oggi.
Quali sono stati – e quali sono – i punti deboli del modo di fare politica di Grillo?
Sicuramente il fatto che le persone scelte per rappresentare l’elettorato non si siano dimostrate all’altezza dell’incarico ottenuto. In campagna elettorale Grillo aveva promesso di aprire il Parlamento come una scatoletta di tonno. È evidente che non solo non ci sono riusciti, ma molto probabilmente devono ancora imparare ad usarlo, l’apriscatole. Questo cambiamento promesso non c’è stato se non a parole.
E i fatti?
Credo che il grande problema del Movimento 5 Stelle sia la mancanza di esperienza politica dei suoi rappresentanti. Secondo me è ancora valido il percorso formativo del politico, che deve passare dalla politica fatta sul territorio, dai consigli comunali, provinciali e regionali per poi approdare, con le competenze maturate, in Parlamento. Quello che si nota è che manca davvero la grammatica basilare del saper fare politica.
Questa sconfitta elettorale è, per Grillo, un piccolo stop o l’inizio di una crisi strutturale?
Se non cominceranno, come dicono, a rivoltare sul serio l’attuale sistema politico, sarà sì l’inizio del declino del movimento. Non dimentichiamo che Casaleggio è un esperto di marketing: il M5S ha basato tutta la sua politica su una forte capacità comunicativa, facilmente veicolata dal web. Se non riusciranno a cavalcare l’onda di questa loro forte carica comunicativa, allora perderanno i consensi che hanno guadagnato. Il M5S non ha una vera e propria strategia politica. Come ho scritto nel mio libro, il movimento grillino non avrà molto futuro perché si scioglierà a causa delle sue stesse contraddizioni.