Franco Battiato in tour tra Regno Unito e Spagna: ha raccolto un grande successo nelle tappe dove si è esibito con la Royal Philharmonic Orchestra di Londra dal 23 al 29 di giugno tra Palermo, Carpi, Roma, Palmanova
“Se nella forma è presente, sfugge per il cammino dell’Essenza/ se poi lo cerchi in cielo, risplende nell’acqua come chiaro di luna/ e come entri ad afferrarlo nell’acqua, fugge rapido in cielo/… e quando nello spazio lo cerchi, fugge nel senza luogo”.
Chi sosta sotto il palcoscenico di un concerto di Franco Battiato, e ci crede veramente, sfiora la vera dimensione dell’ esistere per un secondo, specchio della vita aerea che si svolge nel cielo profondo. Il mondo con le sue vetrine e le sue spiagge affollate sparisce all’orizzonte, potrebbe essere autunno oppure inverno in piena estate, non cambia il suo abbigliamento e da quella poltrona è la sua dolcezza che guarda. Si abbandona la propria condizione, si diventa estranei ai rigori di ruoli e ricorrenze e ogni altra percorrenza diviene puro inganno.
L’essere si muove in un flusso di energia che si estende a dismisura nella mente, restando nel contempo unico momento e punto di una fissità che scorre. Si lascia il corpo sospeso al peso di una gravità che sulla terra decide le direzioni da prendere, si prende una strada in piena curva che si butta in un mare senza balaustre, si raccolgono le stelle punta per punta.
“Lode all’Inviolato” rappresenta probabilmente uno dei momenti più intimi di compartecipazione alla purezza di un’altezza senza contaminazioni da parte dell’effimero, una preghiera sommessa che si recita a bassa voce.
A ogni concerto il ritorno dell’anima nei luoghi della poesia, dove ogni parola ogni nota si accorda alle stesse leggi dell’armonia che muove gli astri. Battito di ali o di ciglia. Eco di una conchiglia o di una melagrana vermiglia. Un dono di Essenza anche a distanza, come profumo e come angolo di presenza, nell’infinito cerchio della lontananza e dell’ assenza.