E alla fine gli inglesi (e i gallesi) decisero di tirar fuori la Gran Bretagna dall’Unione Europea. Scozia, Irlanda del Nord e la capitale Londra hanno votato per restare ma non è bastato. E perciò, fatta salva la City, oggi si parla di (nuove) lotte per l’indipendenza dallo Union Jack per scozzesi e nordirlandesi.
Intanto il Daily Mail titola sull’addio. Sì, ma quello del premier David Cameron. “Cameron Quits“, appare a caratteri cubitali nell’edizione online del giornale. Il Telegraph si spinge anche oltre e “incorona” l’ex sindaco di Londra, Boris Johnson (tra i sostenitori Brexit) che “saluta solenne la grande opportunità della fuga dall’Ue”. Il Guardian, a sua volta, ricorda come secondo il primo ministro scozzese Nicola Sturgeon “un nuovo referendum è assai probabile”. La Sturgeon non si riferisce alla rivincita Brexit, bensì a quella per l’indipendenza della Scozia dal Regno Unito. E, sullo sfondo, ricorda la “caduta” di Cameron, una “tragedia europea”.
La Bbc, nel frattempo, ricorda ai lettori del suo sito come potrebbe influire l’uscita dall’Unione Europea sui prezzi dei beni di prima necessità, ipotizzando scenari di radiosa autarchia per il Regno Unito. Saliranno le produzioni di pomodori e di vestiti made in Uk e, state sicuri, nessuna multinazionale ha intenzione di guastarsi il mercato addossando ai consumatori britannici costi aggiuntivi.
Il Sun ha puntato sull’aspetto emotivo della vicenda, dal “la gente ha fatto la sua scelta” che ha motivato le dimissioni di David Cameron al panico per il crollo totale delle Borse che bruciano oggi somme di denaro inenarrabili. E la chiosa è per Nigel Farage: “La vittoria della gente comune”.