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Musica. Skoll torna con l’album Eroica e testi su Carnera D’Annunzio FTM e Borsellino

by Cristina Di Giorgi
3 Maggio 2013
in Musica
0

eroica-skoll-barbadilloQuella descritta da “Skoll” nel suo ultimo album di recentissima pubblicazione (Eroica, Rupe Tarpea, 21 aprile 2013) è un’Italia di persone, episodi e momenti che attraversano la storia per tracciare un filo rosso che arriva fin quasi ai nostri giorni.
Al di là della qualità grafica del libretto (bellissime le fotografie del santuario del Monte Grappa, i chiaro scuro dei caratteri e tutta l’impaginazione), alla quale Skoll ormai ci ha abituato, le dieci canzoni di questo lavoro – testo e musica di Federico G. e arrangiamenti di Davide Picone e Fabio Constantinescu – in parte diverse dal suo classico stile, sono ognuna un quadro dai tratti musicali e poetici di rara efficacia.
A cominciare da “Carnera”, dedicata al pugile eroe che, conquistando il titolo mondiale dei pesi massimi a New York nel 1933, riscattò una vita di sacrifici e rese orgoglioso un intero paese: “…il riscatto di un’ombra, dell’intera Nazione, perché colpivi più forte e diventavi campione…”.
La seconda traccia, che ci riporta indietro nel tempo fino al 1860, è intitolata“Mille” e racconta di “…mille uomini sotto un tetto di stelle, mille uomini, ne vivremo delle belle! E se tornerai, lo racconterai a una donna. E se tornerai, allora le dirai: ho fatto la storia!…”.
“Gli Aquiloni del Grappa”è invece per tutti i ragazzi che difesero l’Italia nella Grande Guerra e, sottolineata dalle note di un pianoforte, è una ballata di rara bellezza che commuove quasi per la semplice e profonda familiarità delle immagini che descrive e delle sensazioni che evoca.
A seguire c’è “L’Ala d’Italia”, liberamente ispirata alle parole di Gabriele D’Annunzio in volo su Vienna e dal cui ritornello è tratto il titolo del cd: “…Viva l’Italia! Oseremo quel che vorremo! Via eroica: come fai, salirai, dove volerai?…”.
“L’ultima carica” narra di un episodio di guerra del fronte dell’est avvenuto nel 1942, la carica di Jsbuscensky: “…sciabole tributo al cielo, velocità che gonfia il cuore. Se alla mia forza non credete, io ve la dimostrerò. Gli occhi di brace di un fratello, la spada contro i parabellum è quello che oramai nessuno ha deciso di osare più…”. Raro esempio di orgoglio e onore, che la musica e le parole di Skoll rendono alla perfezione.
La sesta traccia di “Eroica” è intitolata “Quanto vale?” ed è dedicata a Paolo Borsellino e a chi –come è scritto nel libretto del cd – come lui è rimasto fuori dal fango del compromesso politico e mafioso. Il ritornello di questo brano è come uno schiaffo in faccia a tutti coloro che hanno fatto del mettere sempre al primo posto il loro interesse la propria regola di vita: “…quanto vale un uomo differente? Quanto vale dentro a tutto questo fango? Quanto vale una schiena sola e dritta quanto vale?…”.
“Nottata di vento” è l’unica canzone del cd dai risvolti più personali: “…e poi io lo so, le tue promesse son durate come un fiore ed il tuo cuore non fa rima con amore…”. Frasi alle quali chi ascolta può attribuire significati e intensità legati alla propria esperienza di vita.
L’orgoglio italiano ritorna prepotente nella traccia successiva, “K2”, dedicata appunto alla conquista italiana di tale vetta. Skoll ne parla immaginando il dialogo tra uno degli uomini che fecero l’impresa e la sua donna. Parole da cui emergono tenerezza e fierezza: “…guardami, io non ti posso più vedere perché il sole mi ha accecato quando ci sono entrato. Avvicinati, che ti vorrei sfiorare… La nostra bandiera resiste al sole e soprattutto alla bufera…”.
A seguire “Come notti di Sicilia”, liberamente ispirata alle parole di Filippo Tommaso Marinetti e, per chiudere, “Questo mondo non basta” (titolo anche dell’ultima fatica editoriale di Federico G. – Ed. Ritter 2012), che riassume lo spirito di tutto il disco (e non solo): “…la schiena sempre dritta, grandezza, esempio e slancio!…”. Lo stesso slancio che Skoll mette nello scrivere canzoni sempre più belle e curate, lo stesso slancio che ognuno di noi dovrebbe ogni giorno mettere per rendere, anche soltanto nel suo piccolo, la nostra Italia sempre più “eroica”.

Cristina Di Giorgi

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