Le urne, schiuse, sono ormai consegnate agli archivi. Forse. A Napoli fioccano i ricorsi e piovono polemiche terribili sulle primarie appena celebrate. Al centro della bagarre ci sono le presunte pressioni sugli elettori e le dazioni di denaro a simpatizzanti e iscritti, una cosarella di soldi in cambio della croce sul nome giusto. Bassolino annuncia ricorso mentre il quartier generale del Pd attacca a muso duro i Cinque Stelle.
Tutto nasce, anche a Napoli e anche questa volta, dalla pubblicazione di alcuni video riguardanti presunte compravendite di voti alle primarie. Lo scandalo è esploso, praticamente subito. Insieme all’apertura di un’inchiesta da parte della Procura della Repubblica di Napoli (indagine che per ora non avrebbe formalizzato alcuna ipotesi di reato specifica) mentre Antonio Bassolino – che si è dichiarato disgustato da quanto pubblicato sull’andamento della consultazione elettorale interna a iscritti e simpatizzanti del centrosinistra – ha presentato un ricorso perchè “Rispettare la libertà e la dignità delle persone è un requisito irrinunciabile della democrazia. Per questo ho presentato un ricorso sui gravi episodi avvenuti nelle primarie di domenica”.
Vincenzo De Luca ha minimizzato: “Babbarie”, per chi è nato a sud del fiume Garigliano, il governatore della Regione Campania ha bollato le polemiche come sciocchezzuole. De Magistris gongola e si sgola a invocar vergogna. In serata è arrivato il comunicato ufficiale della segreteria regionale e provinciale del Pd. Assunta Tartaglione e Venanzio Carpentieri affermano: “Sullo svolgimento delle primarie del centrosinistra a Napoli è in atto un tentativo di delegittimazione attraverso attacchi strumentali. Già ieri, appena viste le immagini, abbiamo detto che sui singoli episodi ripresi nel video ci saranno gli approfondimenti dovuti da parte degli organismi competenti e, sin da ora, possiamo affermare che qualsiasi atteggiamento meno che corretto e’ da condannare. Ma non si puó far finta che, oltre quei singoli casi inaccettabili, non ci siano state tante migliaia di persone che hanno votato in maniera regolare, trasparente e spontanea, come hanno riconosciuto tutti i candidati in campo, che hanno accettato il risultato finale”. “I singoli episodi non possono essere tollerati da un partito come il Pd e richiedono adeguate sanzioni – aggiungono Tartaglione e Carpentieri – anche per tutelare quelle migliaia di cittadini estranei alla vicenda”. E infine: “Fanno quasi ridere la parole di Roberto Fico – concludono Tartaglione e Carpentieri – Sentendogli dire che ‘chi tace è complice’ ci torna subito in mente la brutta vicenda di Quarto e le responsabilità del cosiddetto direttorio. E là si trattava di collusioni con la camorra. Il Pd non tace e resta tra le persone, facendole esprimere democraticamente, non come chi si affida a qualche clic per decidere il futuro delle citta’ e del Paese. Non possiamo che augurare al M5S di avere la capacita’ di portare anche loro al voto 30mila persone, in modo che i loro percorsi siano altrettanto democratici e trasparenti”.
Il parlamentare cinquestelle Roberto Fico, bacchettato duramente dai dem, aveva tuonato contro la Valente, uscita vincitrice dalle primarie: “Sta già andando in procura a denunciare le irregolarità fuori ai seggi? Può fare chiarezza immediatamente su ciò che accaduto ieri a Napoli durante le primarie del Pd che l’hanno vista vincitrice? Tacere altrimenti significa essere e rimanere complici. Se la Valente o i vertici del Pd non intervengono, invito i cittadini che ieri hanno partecipato alla consultazione a rivolgersi all’Autorità giudiziaria. Saremo al loro fianco se necessario. Perché se i brogli ci sono stati e sono stati numerosi, il risultato è compromesso e probabilmente la Valente ha anche perso queste consultazioni. Orfini stamattina diceva che il Pd è cambiato, che stavolta, a differenza del 2013, il voto non è stato trainato a Roma dalle “truppe cammellate dei capibastone poi arrestati”, cioè il sistema di Mafia Capitale. E a Napoli? Come valuta quello che è successo ieri? Non è praticamente il bis di quanto avvenuto già nel 2011? Il Pd è da commissariare e per decenza e per rispetto dei cittadini non dovrebbe proprio presentarsi alle elezioni. Sarebbe ora di una bella pausa di riflessione, magari su Marte”.
@barbadilloit