La settimana trascorsa immediatamente dopo i tragici attacchi di Parigi è stata turbolenta e tesa. L’ulteriore testimonianza di sangue firmata dai seguaci del sedicente califfo Al Baghdadi ha spinto l’Europa nel vortice della rabbia e, in troppi casi, addirittura della paura. Che al tempo della globalizzazione ogni fenomeno si faccia mondiale è regola tanto semplice che, troppo spesso, viene sistematicamente ignorata. Di quanto sta succedendo e delle prospettive sulla lotta al terrore, abbiamo discusso con Matteo Carnieletto, firma de Il Giornale e coautore insieme ad Andrea Indini del libro inchiesta Isis Segreto.
A una settimana dall’attacco di Parigi, quale è la situazione in Europa?
Una situazione di grande preoccupazione. Sono morte 130 persone, l’Isis si è spinto fin nel cuore dell’Occidente. Il mondo occidentale sta reagendo – male – contro lo Stato islamico. Mi spiego meglio: il Consiglio di sicurezza delle nazioni Unite ha approvato all’unanimità una risoluzione che autorizza “tutte le misure” nella battaglia contro l’Isis. E, teoricamente, è una cosa positiva. Diventa negativa nel momento in cui questa risoluzione non tiene conto della sovranità della Siria. È stata bocciata, senza alcun motivo, la proposta russa che andava in questo senso. Ed è stata una sciocchezza. C’è bisogno, come ha già detto Putin, di una grande coalizione sul modello di quella antinazista, capace prima di annientare lo Stato islamico e poi di pensare davvero a un futuro per il Medio Oriente.
È guerra di religione o politica?
Senza dubbio è una guerra politica. Ma è pure una battaglia religiosa. I miliziani dello Stato islamico fanno leva sulla religione per fomentare in Siria e in Irak l’odio nei confronti dell’Occidente. Quella dell’Isis però è una forma religiosa distorta, un’eresia. Non a caso i terroristi vengono chiamati dai musulmani takfir.
Come e se cambieranno gli scenari di Siria e Medio Oriente?
L’Occidente ha una possibilità: recuperare sugli errori fatti in Afghanistan e in Irak. Lì abbiamo guardato al Medio Oriente come a una colonia. Abbiamo voluto esportare la democrazia senza che ci venisse chiesto. Lo abbiamo fatto con la forza, quindi nel modo più antidemocratico che esista. Ora, paradossalmente, una lezione di democrazia ci viene data da un Paese che viene considerato autoritario: la Russia. Ed è grazie a Putin che possiamo provare a cambiare, in maniera positiva, il nostro atteggiamento nei confronti dei Paesi mediorientali. La prima cosa da fare è eliminare i terroristi di Isis e di Al Nusra. La seconda appoggiare il legittimo presidente siriano: Assad. Quindi indire elezioni in Siria e lasciare che siano i siriani a scegliere il loro presidente. È una partita importante che l’Occidente non deve assolutamente perdere se non vorrà avere altri problemi in futuro.
Il Mali e il ruolo che l’Isis gioca sul delicatissimo scenario dell’Africa.
La strage in Mali, molto probabilmente è stata compiuta da una branca qaedista. Quindi l’Isis non c’entra ed è bene evidenziarlo per evitare allarmismi. Lo Stato islamico punta innanzitutto ad espandersi su tutto il territorio libico perché da qui può entrare tranquillamente in Europa. Agisce come un network, quindi è normale che stia cercando nuovi affiliati. Moltissimi gruppi jihadisti sono già passati a Isis perché ha una forza di propaganda enorme. In Africa potrebbe presto aprirsi un nuovo e importante scenario.
Come giudichi la posizione ferma ma dai toni sobri del Front National?
L’ho molto apprezzata. Pensate alla Siria: lì ci sono musulmani che combattono contro l’Isis. Sono anche loro bastardi? O pensate alla Russia: il leader ceceno Kadyrov, musulmano, che ha messo a disposizione di Putin le sue forze per combattere contro i terroristi dello Stato islamico. Infine, dire “musulmani bastardi” serve solo a isolare ancora di più i musulmani moderati. È questo che vogliamo? Bene quindi ha fatto il Front National a prendere questa coraggiosa posizione.
L’Italia è a rischio, dopo le segnalazioni dell’Fbi e come giudichi l’attività del governo?
Penso che siamo fortunati ad avere tra i migliori servizi segreti e le migliori forze antiterrorismo al mondo. L’attività del governo è purtroppo inesistente.