È l’estate degli scaricati. Celebrati, coccolati e viziati fino a qualche stagione fa, ora si ritrovano abbandonati, senza una seconda chance che quella di cambiare aria. Tutti italiani, tutti attaccanti, tutti principini dell’area di rigore improvvisamente tramutatisi in ranocchie. Ogni scaricato, però, diventa un’operazione di mercato. Possibile, già conclusa, solamente speculativa o solo ipotizzabile.
BALO, IT’S ALWAYS YOU. Ha mancato l’ennesima occasione della vita. Mario Balotelli, non più Super, non è stato convocato per la tournée precampionato del Liverpool. Brendan Rodgers ci aveva messo la faccia, lui l’ha ricambiato facendo bestemmiare la Kop. Discontinuo, come al solito. Dispettoso, come sempre. La sua avventura Scourse appare ormai finita. E a quanto pare nessuno, dalle parti di Anfield Road, lo rimpiangerà. Se ci si intossica, a Liverpool, è per Raheem Sterling che se ne vuole andare. Per Balo, niente. Spunta, per lui, la Fiorentina. Che deve intanto trovare un compratore per un altro scaricato, Mario Gomez.
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LA MUMMIA. Stephan El Sharaawy se n’è andato via. Al Monaco, dove si aspettano da lui almeno la metà di quanto il buon Radamel Falcao ha fatto vedere ai tifosi monegaschi e alla dirigenza russa. Nemmeno un tifoso del Milan ha pianto sul serio la partenza del Faraone. Colpito dall’omonima maledizione, erano anni ormai che si aggirava tenebroso fra tribuna, panchina e scialbissime apparizioni in campo. Più presente in tv, nel celeberrimo spot che sotto l’area di rigore avversaria. Non è colpa sua ma (soprattutto) della sfiga che lo costringe a vagare senza pace fra ospedali e infermerie, tra stampelle, gessi e medicamenti.
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ABBASSO GOETHE. C’erano tutti gli ingredienti perché nascesse una grande storia d’amore (vedi qui), invece tra il Borussia Dortmund e lo scugnizzo biondo Ciro Immobile non è andata benissimo. Devastato dalle difficoltà linguistiche (pare che abbia impiegato mesi per cominciare giusto a capire un po’ l’ostica lingua di Goethe) e messo in discussione dall’esplosione del signor Aubameyang, con l’addio di Jurgen Klopp e la disastrosa stagione in Bundesliga anche per lui s’è dovuta studiare la via di fuga. Se ne andrà a Siviglia, a sostituire il partente Carlos Bacca.
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IL POSTO DI DOUMBIA. Strana storia che finirà male, quella di Mattia Destro alla Roma. I giallorossi non lo vogliono vedere più. L’attaccante, che comunque vantava una bella media gol, s’è stancato di fare la terza-quarta linea. E a Rudi Garcia potrà sempre, sempre, sempre rimproverare di averlo sbolognato al Milan in cambio di Seydou Doumbia, uno con il dinamismo di Renato Portaluppi, quello di Aridatece Cochi. Destro, comunque, sarà scaricato. Dicono al West Ham. In fondo, non gli è andata malaccio.
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CHI S’ACCONTENTA RESTA. Rigenerato, ritrovato e subito da vendere. Stefano Okaka Chuka, ovvero la promessa prima persa e poi faticosamente ritrovata che abbandonerà la Sampdoria. Massimo Ferrero, il vero bomber della squadra, s’è stufato del lunghissimo tira e molla per il rinnovo contrattuale e l’ha mandato al diavolo, anche a mezzo stampa. Spunta il Newcastle per l’attaccante ex Roma mentre qualcuno lascia intendere che potrebbe anche restare a Genova. Zenga, però, non è certo un tipo tenero. Sicuramente, non lo è più di Mihajlovic.
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