Lucille non suona più. B.B. King, la leggenda del blues che ha ispirato decine di musicisti, se n’è andato, a quasi 90 anni (li avrebbe compiuti in settembre) dopo 60 anni di una carriera che lo ha portato dalle piantagioni di cotone alla leggenda. Apparteneva a quella straordinaria generazione di musicisti che aveva elettrificato il Blues e lo aveva trasformato in musica urbana ponendo di fatto le basi per quello che oggi è il rock’n’roll: l’influenza esercitata è immensa, a cominciare dai grandi padri del rock inglese che si sono formati studiando nota per nota il repertorio di questi musicisti.
Riley B. King (il suo vero nome) è stato uno dei chitarristi più celebri e importanti di sempre: con la sua Lucille (la leggendaria Gibson 335 ribattezzata così, pare, con il nome di una ragazza per la quale due uomini avevano litigato provocando un incendio in cui aveva rischiato di morire) aveva creato uno stile più morbido e chiaramente ispirato al jazz e al rhythm and blues rispetto a quello, decisamente più “rootsie” di gente come Muddy Waters e Howlin’ Wolf.
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Hanno suonato con B.B. King Luciano Pavarotti, Bruce Willis, Zucchero, gli Slash e Phil Collins, Ray Charles, Aretha Franklin, Chaka Khan, Bobby Bland ed Etta James. Celebre nel 1988 il duetto con gli U2 che insieme a lui registrarono “When Love Comes To Town”, ai tempi di “Rattle And Hum”.