La miglior salsa del mondo è la fame.
(M. Cervantes)
Ci sono cavalieri che uccidono i draghi, altri che liberano principesse, altri ancora che girano il mondo affrontando mulini a vento. E c’è un cavaliere andaluso, a Boleyn Ground, che difende l’inviolabile santità della sua porta. Nel duello si esalta. Quando non ha nulla da perdere diventa eroico, nell’uno contro uno è insuperabile. Adrian San Miguel de Castillo, per tutti semplicemente Adrian, l’hidalgo con i guantoni donchisciotteschi del West Ham.
Il portiere del West Ham è diventato il paladino del dischetto. Ne ha parati tre di fila, in tre partite diverse. Davanti a lui son caduti mercenari e prodi eroi. Son caduti, ultime vittime sue, Harry Kane del Tottenham, David Nugent del Leicester City e Charlie Austen del Qpr. Grazie a lui gli Hammers sono usciti indenni dall’incontro contro gli Hoops. Zero a zero che, per i colori che furon grati alla famiglia Churchill, vuol dire retrocessione quasi certa.
Nell’ennesima annata altalenante del West Ham, Adrian è diventato una certezza. Ha personalità e non si fa scrupoli a stendere e minacciare nemmeno sul bolso gangsta Balotelli. La sua è una storia di sangue, lacrime e sudore. È nato a Siviglia, anche calcisticamente. È figlio del Betis non delle grandissime di Spagna e della loro retorica. Viene dall’Andalusia dove trovò gloria eterna il Cid Campeador, icona, leggenda e mito castigliano della Reconquista. Mangia polvere per gustare la gloria, nessuno gli ha regalato mai nulla. Manco in Inghilterra. Il mondo si accorge di lui quando elimina, praticamente da solo, l’Everton in Fa Cup. Protagonista della sfida dei venti rigori, sigla dal dischetto il penalty delle cento pistole beffando i Toffees e, soprattutto, il loro portiere che dagli undici metri ha sbagliato mira. La sfida fraticida: anche lui è spagnolo come Adrian ma è castigliano di Getafe, Joel Robles.
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Sam Allardyce, odiato-amato condottiero Hammer, si coccola il suo paladino: è di un’altra categoria. Gli ha regalato un punticino insperato nella tana biancoblù. Ed è solo l’ultima soddisfazione che l’hidalgo Adrian dona ai suoi. Soddisfazione che ha un sapore ancora più deciso perchè arriva in un punto morto di una stagione a cui il West Ham sembra non aver nulla da chiedere. Lusso dell’eroismo, roba da cavaliere, roba da don Chiosciotte nel pallone dei buoni sentimenti.