• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
martedì 20 Aprile 2021
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Cultura

Riviste. Gli scenari tra Russia, Ucraina e Occidente visti da “Eurasia”

by Manlio Triggiani
10 Ottobre 2014
in Cultura, Esteri
0

eurasiaIl braccio di ferro che si sta combattendo in Ucraina è soltanto l’ultimo tassello di un mosaico che, a partire dal 1991 (con la fine ufficiale dell’Urss e la fine della “guerra fredda” fra Est e Ovest) si sta ridefinendo nella contrapposizione fra Occidente e Oriente. Permane, comunque, il rischio di una nuova, seconda, guerra fredda, (o “pace calda”, per dirla con Alain de Benoist). Ma è solo l’ultimo dei casi. Per chiarire le dinamiche e le motivazioni che hanno portato alla situazione attuale, il trimestrale di geopolitica “Eurasia” (www.eurasia-rivista.org, pagg. 247, euro 18,00) fa il punto su questo tema che è all’ordine del giorno alla luce dei sempre più difficili equilibri politici.

Il direttore della rivista, Claudio Mutti, apre il secondo numero del 2014 analizzando la dinamica e il senso della “guerra fredda”, espressione coniata da George Orwell ma diffusa con successo, sulla stampa, da un giornalista, Walter Lippman. Locuzione d’uso corrente nel 1948, con il blocco di Berlino, per definire lo stato di guerra non combattuta, di due fazioni in allerta, armate, vigili, che combattevano fra loro con iniziative di spionaggio e nello stesso tempo consenzienti nella divisione del potere mondiale: la parte dell’Occidente sottomessa agli Usa e quella eurasiatica sotto il potere dell’Urss. Mutti ricorda che la nascita ufficiale della Guerra fredda si fa risalire al discorso tenuto il 5 marzo 1946 a Fulton (Missouri) da Winston Churchill, che usò per la prima volta l’espressione “cortina di ferro”.

In senso estensivo – afferma il direttore – la guerra fredda si può considerare una terza guerra mondiale. Terminata con la vittoria del popolo occidentale contro quello orientale. Una guerra innovativa “perché siamo qui di fronte a un intreccio fra elemento geopolitico (il confronto Usa-Urss) ed elemento ideologico (il confronto fra capitalismo e comunismo) talmente potente e invasivo da non tollerare vere e proprie analogie con eventi del passato”.

Intanto, l’attuale confronto fra l’Occidente e la Russia presuppone un “intreccio dell’elemento geopolitico con quello ideologico” che mancava secondo queste caratteristiche alla “prima guerra fredda”. Mutti sottolinea le contraddizioni del presidente Usa Obama che, da un lato sostiene che la “Russia non guida un blocco di nazioni o un’ideologia globale” e nello stesso tempo riconosce, alla Russia, una visione ideologica.

Per il blocco occidentale, Obama ha ribadito la connessione tra l’aspetto geopolitico e quello ideologico. “Da un lato all’altro dell’Atlantico – ha detto il presidente Usa – abbiamo abbracciato una visione condivisa di Europa; una visione che si basa sulla democrazia rappresentativa, i diritti dell’individuo, e il principio che le nazioni possano soddisfare gli interessi dei loro cittadini con il commercio e il libero mercato; una rete di sicurezza sociale e il rispetto per chi professa una religione diversa o ha origini diverse”.

Obama ha quindi sottolineato l’unità di ideali fra Europa e Usa. Per quanto riguarda Kiev ha detto che “è proprio questa la posta in gioco oggi in Ucraina”: “ossia – commenta il direttore di Eurasia – l’imposizione degl’interessi geopolitici atlantici e della visione ideologica occidentale”.

Il politologo russo Alexandr Dugin ha giustamente sottolineato: “L’esigenza di richiamarsi ai princìpi ispiratori della propria civiltà non riguarda soltanto la Russia, ma tutte le aree in cui si articola il continente eurasiatico e quindi tutte quelle forze che condividono la prospettiva di un’Eurasia sovrana”. E’ evidente l’inconciliabilità dei punti di vista.

Il fascicolo si avvale di contributi interessanti: le analisi contenute nel dossario mettono in rilievo le dinamiche storiche e geopolitiche dai rapporti fra Russia e l’Occidente e Russia e Turchia e le questioni della Ucraina, Crimea e Bielorussia. La sezione “Continenti”, di carattere storico-giuridico, affronta aspetti poco affrontati come il Costituzionalismo ungherese, la cultura europea e gli europei, l’”Unione antieuropea” e le relazioni Usa-Pakistan.

Manlio Triggiani

Manlio Triggiani

Manlio Triggiani su Barbadillo.it

Tags: de benoistduginEurasiaeuroparussiaucrainaueurssusa

Related Posts

Il futuro dell’Africa? Passa dal ripensare un intero continente

Il futuro dell’Africa? Passa dal ripensare un intero continente

19 Aprile 2021
Segnalibro. La caducità della vita e della lotta nella caduta del re di Danimarca

Segnalibro. La caducità della vita e della lotta nella caduta del re di Danimarca

18 Aprile 2021

Così gli italiani hanno scritto (anche) la grande storia del Portogallo/1

La Forza della Poesia. Yeats tra mondo celtico e cristianesimo

I tanti voltagabbana che passarono dal fascismo alla schiera degli anti: da Bobbio a filosofi e registi

Der Arbeiter 4.0. La necessità di dare un senso al “Lavoro”

L’automobile e noi, storia (breve) dell’evoluzione di un rapporto

Georges Bernanos, un uomo libero tra male e grazia divina

Irlanda del Nord. Non cessano i disordini, alta tensione a Belfast

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Addio a Le Pen in Europa e a stop al progetto Sud, la Lega si ricolloca?

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Alain de Benoist: “Elezioni Usa: non c’è stata nessuna onda democratica pro Biden”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La monarchia inglese ha superato tutto, reggerà anche le recite di Meghan

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Destre. (di M. Veneziani). Meloni vola ma le manca classe dirigente

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Neville (ex McUnited): “La Super League? Mi disgusta. Una scelta di avarizia”

Neville (ex McUnited): “La Super League? Mi disgusta. Una scelta di avarizia”

19 Aprile 2021
Il futuro dell’Africa? Passa dal ripensare un intero continente

Il futuro dell’Africa? Passa dal ripensare un intero continente

19 Aprile 2021
Sanremo e la sorprendente longevità delle note festivaliere: da Colapesce-Dimartino ai Coma Cose

Sanremo e la sorprendente longevità delle note festivaliere: da Colapesce-Dimartino ai Coma Cose

19 Aprile 2021

Ultimi commenti

  • Guidobono su Arriva la SuperLega, ovvero se i grandi club se ne vanno col pallone (e col malloppo)
  • Guidobono su L’automobile e noi, storia (breve) dell’evoluzione di un rapporto
  • Guidobono su 150 anni fa nasceva Guglielmo Ferrero (il geniale genero di Cesare Lombroso)
  • Enrico Nistri su Georges Bernanos, un uomo libero tra male e grazia divina
  • Enrico Nistri su L’automobile e noi, storia (breve) dell’evoluzione di un rapporto
  • Valter Ameglio su Manuela Lamberti: “Per (a destra) c’è bisogno di attrezzare un Arsenale delle Idee”
  • Guidobono su L’antiliberismo di Papa Francesco

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più