Stanotte l’Italia affronta l’Inghilterra nell’esordio mondiale. La nazionale è alle prese con l’infermiera trasformatasi in un vero e proprio lazzaretto. Dalli all’untorello, Prandelli che invoca benedizioni transoceaniche mentre, in un altro girone, il Ghana s’è già garantito l’appoggio delle forze oscure sollecitate dal potente Stregone del Mercoledì. Ma stanotte c’è l‘Inghilterra di Roy Hodgson, in cerca di (più) di una rivincita.
OSPEDALE AZZURRO. Prandelli voleva schierare una formazione in grado di cambiare modulo, pelle e mentalità a seconda delle fasi della partita, sarà costretto a centellinare presenze e uomini in campo. Sfiga o preparazione sbagliata? Fatto sta che si ferma pure Gigi Buffon e che, per la difesa a quattro, il ct deve rinunciare a Leonardo Bonucci schierando Gabriel Paletta e Andrea Barzagli. Sulla fascia un’altra scelta obbligata: senza De Sciglio e con Abate ancora al di sotto di ogni parametro accettabile, ci saranno il randellatore Chiellini e il carneade Darmian. Poi, un’algoritmo inintellegibile di numeri e trattini. Pare il codice binario. 4-1-4-1 o 4-1-3-1-1. Certo è che ci si affiderà al genio imbronciato di Andrea Pirlo. Con il generalissimo Pirlo anche il suo attendente al pezzo: Marco Verratti, artigliere e geometra del rettangolo verde. Avanti Balotelli l’ha già spuntata su Immobile, dietro di lui Candreva, Marchisio e De Rossi. E speriamo che la Croce Rossa non debba interferire più con i piani azzurri.
LA PERFIDA GABBIA DI ALBIONE. L’Inter c’entra sempre. Hodgson l’ha allenata, con risultati altalenanti. Prima di lui c’era Corrado Orrico, indimenticabile (quanto sfortunato) Profeta della Gabbia. Forse in omaggio ai suoi trascorsi nerazzurri, il ct di Sua Maestà Britannica annuncia la volontà di rinchiudervi dentro il buon Pirlo. Dall’altra parte della Manica, però, non è che siano tutti ottimisti. Ad onor del vero, però, va detto che la squadra c’è ed è di tutto rispetto. A centrocampo c’è il monumentale Steven Gerrard, capitano dei Tre Leoni. Wayne Rooney a galleggiare sulla trequarti e in avanti Daniel Sturridge, enfant prodige del Liverpool. Non è l’unico ragazzino malefico dal quale gli azzurri dovranno guardarsi: c’è l’altro Red Sterling (che però potrebbe cedere il posto al più esperto Lallana) e la giovane colonna difensiva del Chelsea, Cahill (da non confondere con il redivivo bomber dell’Australia che ha rifilato il gol della bandiera al Cile). Hodgson potrebbe azzardare uno scolastico 4-2-3-1 camuffato da 4-3-3 e tenere Lampard in panchina facendo spazio a Henderson. Tra i pali Hart.