Guardando Dmax (canale 52 digitale terrestre) si possono scoprire realtà e mondi che non si immaginano. Con programmi come A Caccia di Auto e Top Gear, si può entrare nel mondo degli appassionati alle quattro ruote di tutto il mondo, con particolare attenzione al mondo statunitense e in generale anglosassone. Ciò che colpisce, però, è la presenza costante di automobili italiane, come Ferrari e Lamborghini, il cui mito viene mantenuto vivo con passione.
La Ferrari soprattutto si sa, piace, è un marchio universale, simbolo di stile, potenza e divertimento. Sembrerà strano, ma tutti i pregiudizi sul nostro paese e sui nostri concittadini, quando si parla del cavallino rampante scompaiono e lasciano il posto a club di appassionati, eventi dedicati e gare a premi. Negli USA le rosse sono una mania per molti, canalizzata dall’attivissimo Ferrari club of America, che organizza la coppa “Bella Macchina” o la “Futuro Classico”, quest’ultima che assegna premi a chi mantiene la propria macchina il più possibile intatta e allo stato originale.
I Ferrari club sono numerosi in tutto il mondo e gli appassionati sempre di più. Nel 2013 il record di vendite è stato toccato in USA e Cina, mentre in Italia, soprattutto per motivi fiscali, le vendite hanno subito una flessione. Lo scorso anno è addirittura stato “l’anno migliore della storia Ferrari” con un mercato molto fiorente anche in Canada, superando il 2011, durante il quale in California il modello 458 Italia invase letteralmente il mercato delle vetture di lusso. In totale sono state vendute 7318 vetture. Il mercato più fiorente in Europa è, udite udite, la Germania.
Sempre su Dmax i telespettatori possono assistere al talent show Make It Your Race, un format europeo in cui i partecipanti sono dei ragazzi che vogliono diventare piloti sportivi. La location scelta non poteva essere che Monza, il “tempio dell’automobilismo”, dove i futuri piloti si cimentano guidando le 500 Abarth, marchio nato dal genio italo austriaco di Carlo Abarth, oggi di proprietà Fiat. Insomma, nonostante gli uccellacci del malaugurio, il genio italiano non smette di stupire nel mondo. Cerchiamo di ricordarcene qualche volta.
@cescofilip