• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
lunedì 11 Dicembre 2023
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Dojo

Dojo, Kamiza e Rei, il rispetto dell’etichetta nelle arti marziali

In ogni luogo di pratica c'è un piccolo altare, che all'inizio e alla fine dell'allenamento è salutato con profonda attenzione

by Cristina Di Giorgi
22 Marzo 2022
in Dojo
0

In Occidente chi pratica arti marziali lo fa nella maggior parte dei casi nella sala di qualche palestra, dunque con poche possibilità quanto alla somiglianza strutturale ai Dojo tradizionali. Anche in questi casi si cerca però comunque, almeno in parte, di rispettare elementi che, nelle discipline in questione, rivestono una importanza non secondaria.

Tra essi c’è sicuramente il Kamiza, che letteralmente significa “sede dello spirito” (Kami) ed è considerato come lo spazio più importante dell’intera area di pratica. Nei Dojo tradizionali è situato sul lato nord e nello stesso solitamente è collocata la foto del Maestro caposcuola dell’arte marziale praticata. Il lato sul quale si trova il Kamiza è detto Shomen ed è quello più importante della sala: è quello, in altre parole, che dà una precisa identità al luogo in cui si pratica.

In Giappone il Kamiza è composto da una serie di elementi, ognuno dei quali riveste un preciso significato legato essenzialmente al culto shintoista (anche se non necessariamente, nella pratica delle arti marziali, l’elemento religioso ha un peso determinante: il legame, infatti, è più tradizionale e culturale): tra essi, solo per citarne alcuni, è particolarmente rilevante il Kamidana (letteralmente: “mensola dei kami”), che è la riproduzione di un altare shintoista.

Nel resto del mondo di solito il Kamiza è semplicemente costituito da una base con una fotografia e/o elementi particolarmente significativi per la disciplina che si pratica.

All’inizio di ogni sessione di allenamento i praticanti si schierano in fila di fronte al kamiza e in rispettoso silenzio salutano e si raccolgono in un breve momento di meditazione. Così anche al termine della pratica, quando l’etichetta prevede anche il ringraziamento (per gli insegnamenti ricevuti e per i passi compiuti sulla Via).

Quello del “saluto” in tutte le arti marziali è un momento che non costituisce solo un formale atto di cortesia ma è parte integrante della pratica. Che comincia e finisce appunto con il saluto. Il termine giapponese che indica il saluto è Rei, una parola che porta con sé non soltanto i rituali formali e l’inflessibile etichetta dei giapponesi, ma anche – si legge in un articolo on line sulla pagina di un Dojo italiano di karate, ma è un discorso valido per tutte le arti marziali – l’espressione più profonda del senso della pratica.

Il saluto infatti, oltre ad essere espressione di cortesia e sincerità, è il simbolo dell’intenzione dei marzialisti di percorrere e praticare la Via, con dedizione verso il proprio Sensei e rispetto per i propri compagni. Anche per questo, anzi proprio per questo, il saluto – sia esso effettuato in piedi (ritsurei) o in ginocchio (zarei) – deve essere fatto con corretta postura e mantenendo la dovuta compostezza.

Il relativo rituale è “semplice nella sua forma esteriore ma molto complesso nel suo aspetto interiore: è una presa di coscienza di se stessi, dei compagni, della palestra e dell’arte che si sta per praticare e non deve mai diventare un automatismo, un’abitudine o un obbligo imposto dal maestro. Il saluto – sottolinea giustamente un articolo sul tema – non simboleggia una superficiale manifestazione di educazione, ma un lavoro completo sulla persona: la ricerca di una migliore adesione alla Via (Dō). Il praticante, attraverso il saluto, si predispone correttamente all’allenamento, che richiede pazienza, umiltà e controllo dei propri sentimenti. E dunque un lavoro disciplinato, costante e diligente. Questo è lo spirito della via marziale: l’umiltà è un atteggiamento che bisogna assumere nella vita, la prima lotta che bisogna vincere è quella contro la propria presunzione”.

Cristina Di Giorgi

Cristina Di Giorgi

Cristina Di Giorgi su Barbadillo.it

Visualizzazioni: 0
Tags: arti marzialidojo

Related Posts

Dojo. Riccardo Canavacci: “Innamoratevi della bellezza”

Dojo. Riccardo Canavacci: “Innamoratevi della bellezza”

25 Gennaio 2022
Dojo. L’ultimo imperatore del karate si racconta in un libro

Dojo. L’ultimo imperatore del karate si racconta in un libro

12 Gennaio 2022

Dojo. La divisa dei praticanti della Via della Spada

Dojo. La Via della Spada e le sue discipline

Dojo. Non solo Giappone: le arti marziali negli altri Paesi asiatici/2

Dojo. Non solo Giappone: le arti marziali negli altri Paesi asiatici\1

Dojo. Arco, lancia e bastone: alla scoperta di Kyudo, Jodo e Naginata

Dojo. Un viaggio (breve) alle radici di karate, judo e aikido

Più letti

  • “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    “C’è ancora domani”, tutte le sbavature nel film di Cortellesi

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • La polemica. Al film della Cortellesi preferiamo l’epopea della Magnani in “Onorevole Angelina”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Salviamo il Comandante Todaro: mito e realtà di un eroe italiano (senza buonismo)

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Dopo la Fiat (diventata apolide) arriva la svendita di Magneti Marelli

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Siracusa. La trionfale “Medea” di Laura Marinoni incanta il Teatro Greco

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Segnalibro. Politicamente corretto e “cancel culture”: lavaggio del carattere per eliminare gli europei

Segnalibro. Politicamente corretto e “cancel culture”: lavaggio del carattere per eliminare gli europei

9 Dicembre 2023
Anni di piombo. L’infiltrato di Dio tra Br e ascetismo

Anni di piombo. L’infiltrato di Dio tra Br e ascetismo

10 Dicembre 2023
Centurie nere, baluardo che non salvò lo zarismo                                            

Centurie nere, baluardo che non salvò lo zarismo                                           

8 Dicembre 2023

Ultimi commenti

  • Guidobono su Centurie nere, baluardo che non salvò lo zarismo                                           
  • Luca su Centurie nere, baluardo che non salvò lo zarismo                                           
  • Primula Nera su Centurie nere, baluardo che non salvò lo zarismo                                           
  • Giovanni su La storia. Il 1953, il sangue per Trieste italiana e il ruolo di Giuseppe Pella
  • Guidobono su La storia. Il 1953, il sangue per Trieste italiana e il ruolo di Giuseppe Pella
  • Guidobono su A destra ci sono cultura e intellettuali (con radici profonde)
  • paleolibertario su A destra ci sono cultura e intellettuali (con radici profonde)

with by amdotcom

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più