E così la guerra di Troia ha avuto luogo. Anzi, per l’esattezza, la guerra di Kiev. In barba alle utopie pacifiste, le truppe sovietiche hanno dilagato oltre i confini dell’Ucraina, col pretesto di castigare i nazisti del posto, mettendo a frutto la collaudata tecnica nazista del blitz-krieg.
C’era da prevederlo, ma un Occidente prigioniero dei suoi dogmi pacifisti, in cui il servizio militare è stato di fatto abolito, col pretesto che non ce n’era più bisogno perché si era arrivati alla fine della storia, fatica a pensare che ci siano persone capaci di scatenare una guerra, non fredda ma sin troppo calda, non alla periferia dell’Impero ma nel cuore d’Europa, non virtuale, come i videogiochi con cui si rimbecilliscono i nostri figli e nipoti, ma reale; e non sanno come reagire, se non con sanzioni che finiscono per favorire la Russia, perché più rincara il gas, più il metano dà una mano all’aggressore. Più si demonizzano quanti oltre ottant’anni fa manifestavano le loro perplessità dinanzi alla prospettiva di morire per Danzica, più ci si rende conto che è difficile far capire a generazioni abituate a pretendere di girare per casa in maglietta a gennaio e andare al supermercato col golfino a ferragosto che bisogna morire per Kiev.
Morire per Kiev
E invece per Kiev rischiamo tutti di morire, sia pure (per ora) solo metaforicamente. Con buona pace di Giraudoux, e degli dèi dell’Olimpo, la guerre de Troye a eu lieu. Putin, il ragazzino bullizzato e a sua volta bullizzante nella San Pietroburgo (all’epoca Leningrado) della sua infanzia, il freddo funzionario del Kgb, il callido erede di Eltsin, ha cominciato a realizzare il suo sogno. Che non è (solo) quello di assicurare frontiere sicure alla Russia, ma di rifondare l’Impero zarista. Un Mussolini con l’atomica – che gli avrebbe potuto assicurare Fermi, se non ci fossero state le leggi razziali,- un Hitler ancora senza paranoie, uno Stalin astemio dinanzi a cui non giganteggia la figura di un Biden, in difficoltà nel tenere sotto controllo i suoi sfinteri anali, figuriamoci l’espansionismo post-sovietico. Un Biden che è riuscito, col suo mix di arroganza e d’impotenza, a demolire quello che era stato nel 1971 il capolavoro in politica estera del più grande presidente degli Stati Uniti del dopoguerra dopo Reagan, Richard Nixon: dividere Unione Sovietica e Cina Popolare attraverso la diplomazia del ping-pong.
L’alleanza di fatto Cina-Russia
Sì, perché il più serio problema derivante dalla conquista dell’Ucraina da parte di Putin non è l’aumento del prezzo del gas e del greggio, che almeno potrebbe indurre noi europei, e soprattutto noi italiani, a rivedere i nostri virtuismi ambientalisti, non è la prevedibile caduta di un governo nato anch’esso a Kiev da un colpo di Stato – una delle tante sciagurate rivoluzioni telematiche promosse dal premio Nobel per la pace Obama, – non è il prevedibile rincaro del prezzo dei cereali, conseguente alla destabilizzazione dell’Ucraina, “granaio d’Europa” fin dall’Ottocento. È l’alleanza di fatto, se non, per il momento, de jure, dei due Stati postcomunisti usciti all’apparenza sconfitti dal 1989, pronti a stringere in una spietata tenaglia eurasiatica gli alleati dell’Occidente; è il rischio che dopo l’Ucraina tocchi a Formosa, con la sua valenza simbolica ma anche con il suo potenziale produttivo di componenti indispensabili all’industria informatica.
Ucraina come la Finlandia
Nel rivendicare il controllo di parte dell’Ucraina, nel sollecitare una finlandizzazione di Kiev, Stato cuscinetto fra la Russia e la Nato, nel chiedere garanzie per le minoranze russe, Putin, sia ben chiaro, poteva avere le sue ragioni; e, come suggeriva l’ambasciatore Romano, l’Occidente avrebbe fatto bene a dargli ascolto. Uno Stato cuscinetto fra Nato e Russia avrebbe avuto una sua logica. Ma le sue ragioni le poteva avere anche Hitler, quando rivendicava Danzica o difendeva le minoranze tedesche nei Sudeti. E poi sappiamo com’è andata a finire. E le loro buone ragioni potevano averle anche Vienna e Berlino dopo l’attentato di Sarajevo; ma se fosse stata raggiunto un adeguato risarcimento l’Europa non avrebbe conosciuto i milioni di morti della grande guerra, la rivoluzione russa, i gulag e i lager, le spartizioni di Yalta e il trauma della decolonizzazione. Dal canto suo, Agamennone aveva le corna, ma non era un buon motivo per porre con un conflitto decennale le premesse per la fine della civiltà micenea.
Funerale del sovranismo, per un nuovo realismo europeo
Per questo fanno bene Salvini e la Meloni a condannare l’aggressione all’Ucraina, a costo di difendere Zelensky, commediante divenuto tragediante, ma ad una condizione: ricordarsi che, come l’orgoglio è il sentimento di chi non deve chiedere, una politica estera indipendente è il privilegio di chi non dipende da nessuno, in termini elementari e alimentari. La guerra di Kiev potrebbe essere il funerale del sovranismo, quale si era venuto affermando nella seconda metà dello scorso decennio. Ma forse potrebbe anche essere la levatrice di un sovranismo di tipo nuovo, fondato su un virile realismo e soprattutto sull’orgoglio europeo.
Il servizio militare obbligatorio in Italia era ormai una burla. Bene sopprimerlo. Ma andava sostituito da militari altamente preparati ed addestrati. Con armi moderne. Non altre guardie forestali ‘calabresi’ e qualche piccolo reparto di élite giusto per fal vetrina…
‘La guerra di Kiev potrebbe essere la levatrice di un sovranismo di tipo nuovo, fondato su un virile realismo e soprattutto sull’orgoglio europeo’. Purtroppo, non ci credo proprio….
Il servizio militare obbligatorio era in crisi nel suo ruolo formativo dagli anni Settanta, anche se devo dire che i nostri soldati di leva dettero buona prova di sé in Libano e anche in operazioni di sicurezza interna come i Vespri Siciliani. Credo però che un servizio di leva relativamente obbligatorio (ormai l’obiezione di coscienza veniva accordata a tutti e non comportava alcuna penalizzazione) potrebbe servire per liberare da costi e impegni di tipo logistico la componente di mestiere. Il soldato di leva, con una ferma di un anno, dopo un periodo di addestramento di base, potrebbe occuparsi della guardia delle caserme, del minuto mantenimento, delle cucine e delle pulizie, oggi delegate a ditte esterne, con relative scarse garanzie di sicurezza (spesso i dipendenti sono musulmani), della guardie ai sacrari militari (persino Redipuglia quando ci sono andato non aveva nemmeno una sentinella a montare la guardia) e della loro manutenzione, dei compiti logistici: magazzini militari, guida di mezzi, manutenzione veicoli. Chi poi fra i militari di leva volesse mettersi alla prova potrebbe fare domanda volontaria per quelle che un po’ ipocritamente chiamiamo missioni di pace e comunque per compiti più impegnativi. Penso inoltre che sia stato assurdo abolire con la leva la visita di leva, che esercitava un’importante funzione sia a fini statistici (è utilissima per conoscere l’evoluzione della salute e della statura dall’Unità d’Italia), sia per sapere su quanti giovani sani l’Italia può contare.
I russi, nonostante l’enorme superiorità militare, sulla carta, stanno collezionando figure di emme nella derelitta Ucraina del comico televisivo. Ahi, Putin, quanto fai soffrire i Catalina (pochi) di casa nostra! Non sei Kutuzov, neppure Zuchov, ma solo un figurante del Cremlino, pieno di sé come un uovo, vuoto cone una botte di vodka la domenica sera…
A me questa sembra un’operazione Barbarossa bonsai, e alla rovescia. La storia non insegna nulla, purtroppo. Ma a rimetterci siamo noi.
Guitto-bono ” Felix ” (… ottimista dell’Occidente come migliore dei mondi possibili) guarda che se Putin voleva era arrivato con i carri armati non a Kiev ma a Varsavia … E a proposito di figuranti, poni la tua attenzione sui comici “giudei”
messi al potere in Ucraina da Biden e da suo figlio per gli sporchi interessi di bottega dai tempi dalla Sig.ra Clinton .
Siamo Noi Europei che ci andiamo a rimettere per la mancata integrazione energetica e geopolitica con Mosca , non gli Usa.
Questo è chiaro come la luce del sole.
Per il resto dispiace ancora una volta per la popolazione civile, ma L’occidente come al solito ha le vere responsabilità
per tutto quello che sta accadendo.
L’unico realismo europeo sta nell’ammettere che siamo una colonia degli Stati Uniti d’America. La politica estera europea è decisa da loro. Ergo, il sovranismo nostrano in salsa Salvini/Meloni è stata una farsa tragicomica e quello europeo non può esistere finché gli USA sono il padrone e noi il sotto. Preferisco chi si dichiara espressamente filo-americano agli atlantisti che in qualità di “alleati” pensano di avere voce in capitolo. Inoltre, in tutta franchezza, non ho mai capito, sarà un mio personale limite, come una forza di Destra, dal MSI in poi, abbia potuto e possa ancora schierarsi con i nostri invasori, perché per me erano e restano tali.
Analisi interessante, anche se ritengo le colpe dell’odierna situazione non attribuibili al povero vegliardo Biden ma retrodatabili alla criminale amministrazione Obama-Clinton: mai ho dimenticato la sottosegretaria Nuland a distribuire pasticcini agli insorti in centro a Kiev nel 2014 (oltre ai 5 miliardi di dollari che candidamente confessò per fini geopolitici sovversivi, assieme al degno compare John McCain).
Un sovranismo di tipo nuovo e non caciarone quale quello di Salvini e Meloni, dovrebbe avere sempre presenti questi fatti per un’analisi lucida e consapevole dei fatti e per sapere muovere bene le pedine per l’interesse nazionale.
enrico
Condivido completamente l’analisi su una possibile rivisitazione “leggera” dell’impegno di leva: un mio amico militare di carriera mi ha confidato qualche mese fa il suo sconcerto sulla questione delle pulizie interne esternalizzate, e pure vota PD.
Non si tratta di rendere un diciottenne incursore in poche settimane, ma di alleggerire il compito del professionista liberandolo dalle minutaglie di corvée: io sarei addirittura entusiasta se l’intera struttura della Protezione Civile venisse affidata alla Difesa, con il grande beneficio di oliare e mantenere l’indispensabile organizzazione della sussistenza all’interno delle FA.
I compiti “sociali” della leva verrebbero poi rivalutati alla luce della totale sconnessione della maggior parte della nostra gioventù da qualsivoglia dovere civile: e che potenzialmente genererà una futura classe dirigente di “polli di batteria” addirittura peggiore dell’attuale.
Guidobono
In quanto alle figuracce dell’Esercito Russo, sarei più cauto: al momento la qualità dell’informazione “libera” (eufemismo) a nostra disposizione si può condensare in queste perle ammirate in appena 5 giorni:
Giornalisti con elmetto, con dietro nonnine che fanno la spesa;
Immagini di un videogioco spacciate per diretta;
Parata aerea del 2020 data come attuale;
Esplosione del 2018 passata come bombardamento notturno della Russia, con tanto di foto di donna sanguinante a 9 colonne.
13 presunti Pietro Micca che si fanno esplodere pur di non arrendersi ai Russi, in realtà arresisi spontaneamente.
E finora non si hanno prove fisiche della presenza di soldati russi in centro a Kiev (mossa peraltro del tutto suicida visto che bloccherebbe la rapidità di manovra impantanando le truppe in uno scontro urbano di nessun significato)
La vera cifra di merito sulla vittoria o meno di Putin sarà la possibilità di sganciarsi rapidamente o meno, dopo aver ottenuto un compromesso diplomatico che escluda categoricamente l’ingresso dell’Ucraina nel comando NATO integrato (magari con nuovi diritti di transito gas come contropartita).
Dovesse impantanarsi, allora sì che sarebbe finito politicamente: ma se dovesse sfangarla, in che condizioni pubbliche si troverà chi ha gridato all’intervento a sostegno del comico Zelensky, per poi ritrovarsi con un pugno di mosche in mano?
Certo che se Putin vuole arriva a Varsavia, ma poi? Mosca si è già dimostrata incapace di gestire un impero, per questo è implosa. Vuole riprovarci? Non credo…
La Guerra-Lampo sta fallendo, il mondo intero è contro Putin, si prepara una figuraccia maiuscola, mi pare.
Francesco. Sono passati più di 80 anni dalla farsesca nostra dichiarazione di guerra agli Stati Uniti! Abbiamo perso, ci hanno invaso ed umiliato, come previsto e, nonostante tutti i loro errori, gli USA restano ora per noi il male minore. Ma che cosa vorresti? Finire come il Nicaragua?
Analisi di M. Veneziani
https://www.ariannaeditricee.it/articoli/la-questione-ucraina-non-e-un-capitolo-dell-eterno-conflitto-tra-liberta-e-oppressione
Ha ragione Putin quando dice che l’Occidente è ” L’impero della menzogna ” …
Guidobono, hai perfettamente ragione. Ci hanno invaso ed umiliato e noi da bravi italioti abbiamo contribuito (e come) allo scempio. Io facevo notare quanto sia ridicolo parlare di sovranità, specie a Destra. Da questo punto di vista, ne escono meglio a sinistra, almeno loro sono proni e lo dichiarano apertamente. Il finto sovranismo no, ve prego ! Nicaragua ? Cazzo, onore infinito al Sandinismo ! Per quanto riguarda gli USA come male minore, non saprei. Forse fino ad un certo momento storico, ma poi ? Cosa stiamo importando da oltre oceano ? BLM, gender fluid, capitalismo finanziario sregolato, destabilizzazione del mediterraneo con conseguenti ed inarrestabili ondate migratorie ? Aggiungi tu qualcosa ? Questo è il presente ed il futuro dell’Italia e dell’Europa, mera appendice degli USA. Boh, sarà anche il male minore.. permettimi di dubitare !
Francesco, lascia perdere Sandino. Ortega è un ….piduista! Son vissuto in quella parte del mondo, anche se non in Nicaragua e più della metà della vita l’ho trascorsa in America Latina….
Allo stato attuale una nota positiva è l’embrionale reazione europea che prevede, persino, l’invio di armi in Ucraina al di là del solito pacifismo da fiaccolata
Con Putin che abbia fatto male i calcoli o, possa al limite, sopravvalutato gli impliciti e innominabili silenzi di Usa , Cina e GB il risultato ci porta a sperare che se la Europa non si può fare con Putin allora proviamo a farla senza di lui
Non rimane che provare un senso di profonda ammirazione per il popolo ucraino
Ritorna , secondo il mio modesto parere, il concetto di guerra civile europea e abbiamo la plastica dimostrazione della fragilità dell’ orso russo .
Orso che sta dimostrando tutti i suoi limiti non solo militarmente ma anche , e soprattutto, nella sua capacità attrattiva di modello ” alternativo”.
Modello che al di là di ubbie intellettualoidi si sta dimostrando privo di fascino
Siamo , come europei, di fronte ad una occasione storica per incominciare il cammino di emancipazione dalla servitù post bellica
PS Meglio un cabarettista che si sta dimostrando leader che tanti pseudo leader che si sono dimostrati cabarettisti
Walter, l’emancipazione dalla servitù post-bellica pensi potrà passare dall’invio di armi in Ucraina ? Stiamo solo obbedendo, come al solito, agli Stati Uniti. Inoltre, chi sarebbero i protagonisti politici di questa emancipazione embrionale in corso, forse Von Der Leyen o Borrell, magari il duo Salvini-Meloni ? Dimmi per favore, magari mi sfugge qualcuno.
Sulla questione Ucraina, trovate davvero giusto l’allargamento indiscriminato della NATO ad Est ? Al di là di Putin, pensavate davvero che la Russia sarebbe rimasta a guardare mentre USA & co. completavano l’accerchiamento ? Segnalo che le basi NATO non sono Mc Donalds. Vedremo come va a finire.
Personalmente, desidero quanto te una Europa emancipata, ma non credo che questa sia la giusta strada. Mancano un élite capace e soprattutto una base a sostegno.
Piccola nota aggiuntiva solo per instillare un dubbio sui limiti militari di Mosca. Ma non sarà che il “feroce” Putin stia volutamente agendo con il freno a mano tirato per evitare un autentico massacro, che per molti versi sarebbe fratricida ? Ripeto, è solo un dubbio, ma credo lecito.
Francesco
questa operazione non può dirsi invasione, né può diventarlo.
Putin, con un PIL del Benelux (ma con 1/8 delle terre emerse da amministrare) non può minimamente farsi carico di decine di milioni di persone dall’oggi al domani senza finire in bancarotta.
In più, sono ben noti gli odii secolari (e pure motivati) degli ucraini occidentali verso gli ortodossi orientali: nella II Guerra Mondiale le bande armate di guerriglieri cobelligeranti con Hitler causarono più di un problema all’Armata Rossa avanzante, fino alla clamorosa uccisione di uno dei migliori generali di Stalin, Nicolaj Vatutin. E oggi hanno armi NATO.
L’eventuale protrarsi delle operazioni fino alla Galizia sarebbe un bagno di sangue immane, prima e dopo il prevedibile sfondamento del fronte da parte dei russi.
La verità è che Putin combatte per la sua SOPRAVVIVENZA: l’eventuale presa in carico della Ucraina all’interno del comando integrato NATO sarebbe il fatale punto di partenza per un disgregamento completo della Federazione Russa, a partire dalle sempre turbolente regioni del Caucaso (ricche di petrolio).
La NATO non ha fatto che respingere sistematicamente con disprezzo qualsiasi proposta negoziale da Minsk (2014) in poi (“E se l’obiettivo della Russia è avere meno Nato ai suoi confini, otterrà il contrario”, cit. Stoltenberg).
E la perdita definitiva dell’Ucraina avrebbe poi un devastante impatto simbolico psicologico: La Russia pone le sue origini sul Principato di Kiev ed è lì che è nata come Nazione. L’intera classe dirigente russa perderebbe qualsiasi legittimità di comando e il loro posto verrebbe presumibilmente preso da bande in guerra (Žirinovskij, Zjuganov, etc.) aprendo una fase di instabilità pericolosissima per il Mondo intero (chi controllerebbe gli arsenali atomici? Di Maio?).
Putin è un attempato signore russo di 70 anni e come tutti i suoi connazionali vive da sempre nella paranoia di un’invasione straniera: del resto la Russia ha sperimentato la cosa in diverse occasioni a partire dai tempi di Gengis Khan e non ha alcuna difesa naturale (es. Alpi, Montagne Rocciose, mari, etc.) su cui contare.
Quel che vorrebbe (E A CUI DOVREMMO AMBIRE ANCHE NOI) è un rapido disimpegno una volta ottenuto 1) l’abbandono definitivo dell’idea di ingresso NATO dell’Ucraina con riconoscimento della Crimea e del Donbass quali province russe, 2) ricostituzione di un paese “cuscinetto” disarmato costituito da Kiev più le provincie occidentali.
Presumibilmente ciò potrà essere realizzato una volta tolto di mezzo il governicchio Zelensky, a sua volta creato mezzo colpo di stato marca Neocon USA. Resosi peraltro colpevole di saccheggi immani e reiterati ai danni del popolo ucraino, perpetrati dalla cricca capitanata dal tossico Biden Jr.
Putin otterrà i suoi obiettivi? Vedremo.
Quel che vedo con orrore e raccapriccio è un Paese (il mio) che per decreto presidenziale (e saltando piè pari il Parlamento) si mette in testa di inviare armi ad un Paese non alleato UE nè NATO (e verso il quale non abbiamo alcun obbligo formale) con risultato di alimentare la conflittualità in Europa anziché aiutare a risolverla.
E questo intanto che un Paese amico ed ex-colonia quale la Somalia è stato lasciato completamente solo nella battaglia contro l’ISIS.
Se questa è l’idea di Interesse Nazionale che hanno le attuali destre, che Dio ci aiuti.
Francesco. Certo che è un confitto a ‘bassa intensità’. L’Ucraina non è la Germania nazista, Putin non ha alcun interesse a distruggerla, solo a ridimensionarne le aspirazioni. Per la verità, per quanto mi sia detestabile Putin, ammetto che la Russia ha molte ragioni, assai più di Kiev. L’Ucraina non è Europa Occidentale, personalmente non la vorrei né nella NATO, né dell’UE. Rimanga uno Stato cuscinetto. Biden è uno stolto. Non seguiamolo sulla strada del radicalismo elettoralistico dem che ha sempre fatto danni, da Wilson a Roosevelt.
Il governo di Kiev non è frutto di alcun colpo di Stato ma di elezioni. Nistri, deve aggiornarsi, le sue informazioni sono ferme a qualche anno fa.
Caro Francesco
cerco di essere un attimino più chiaro ed articolato nella spiegazione della mia visione
Ci troviamo in Europa in una fase , credo concorderai, che potremo definire spartiacque
Analizziamo lo stato dell’arte ad oggi
E’ di tutta evidenza che Putin abbia scatenato l’offensiva nella, quasi, certezza che con 2 cannonate e 2 bombardamenti più o meno chirurgici avrebbe ottenuto il cambio di governo a Kiev.
Ad oggi ciccia
Perchè attaccare invece di continuare la manfrina pseudo diplomatica ?
Possiamo ipotizzare che ci fosse un sotterraneo e beneplacito understatement con Washington, Londra e Pechino?
Non mi sembra così peregrina come ipotesi .Understatement che avrebbe in ogni caso comportato la destabilizzazione dell’Europa ( obbiettivo comune , pur se con diverse motivazioni per tutti e 3)Del resto lo status quo in cui abbiamo vissuto per 70 anni non è forse nato da un accordo tra di loro ?
Oltre , naturalmente , alla classica strategia di distrarre l’opinione pubblica interna che non è così graniticamente pro Putin
Sta di fatto che l’offensiva è solo contro l’Europa , contro degli Europei a meno che gli ucraini vogliamo considerarli altro
E qui veniamo ad un punto cruciale dove le opposte tifoserie , con scarsa lucidità penso io, considerano Putin o un pazzo o il salvatore di non si sa bene quale Europa
I miei pochi studi di geopolitica mi fanno rammentare che la Russia veniva definita un gigante con la testa in Europa ed il corpo in Asia
Il che mi fa pensare che non sono, proprio, sempre convergenti gli interessi della nostra scalcagnata Europa con quelli di Mosca
Come non lo sono mai stati , neanche per sbaglio , quelli con Londra!
Quindi senza andare troppo indietro nel tempo e rimanendo alla storia recente , quella post sovietica , balza agli occhi come la Russia stia cercando di riacquistare un ruolo di super potenza dopo il collasso dell’Urss ma che è ancora ben lontana da potersi permettere politiche espansionistiche
Non se lo può permettere perchè la sua situazione economica è sull’orlo della bancarotta ( questo anche 10giorni fa) e pertanto una situazione traballante comporta negatività , inevitabilmente anche all’apparato militare
Rimane la deterrenza nucleare ma gli investimenti, la tecnologia dell’industria bellica russa non riescono a stare al passo con Usa e Cina
Per il resto non esiste altra arma in mano a Putin se non quella di accontentarsi di essere una media potenza ma tralasciando altri sogni imperiali, almeno per il momento
IN effetti la storia dice che tutti gli ex satelliti hanno fatto a gara a correre nelle braccia dell’Occidente( e definiamolo tale per comodità intellettuale)
Questo perchè tutti sono nati con la mappa cromosomica degli schiavi della Nato o anche per qualcos’altro?
Secondo me c’è dell’altro pur al netto di tutte le disquisizioni politiche , le umiliazioni diplomatiche etc etc e bla bla bla di ogni ordine e grado e delle ragioni di ognuno che ci sono sempre
C’è , per esempio, che la Russia non attrae come sistema politico, come sistema culturale, come stile di vita
Qualcuno sa tratteggiarmi una russian’s way of life?
E’ quella dei pochi miliardari che spendono e spandono dappertutto fuorchè nella loro Patria?
E’ quella della moltitudine costretta all’alcolismo e che rimpiange l’Unione Sovietica visto che alle gioie del capitalismo non può accedere?
E’ quella dei naziskin che uccidono gli immigrati asiatici a Mosca ma non sanno che sta combattendo per loro una brigata cecena?
Rimane quella della grande letteratura russa ma che interessa ed appassiona pochi intimi e non produce soft power
Perchè la Russia non è mai riuscita ad organizzare qualche “primavera” come riesce facile alla Cia?
Guardiamo la Cina come investe , compra , costruisce infrastrutture e come programma la sua politica espansionistica
Non ha avuto neanche bisogno di sparare un solo colpo per impadronirsi di 1/2 Africa di tanta Europa e di parecchia America
Al momento purtroppo Putin ha , solamente , raggiunto l’obiettivo di andare in braccio a Pechino il che non mi sembra un grande risultato neanche per noi
Ma veniamo all’Europa
Tu dici , con ironia, che non si salva l’Europa e non si costruisce la sua emancipazione mandando 2 fucili
Vero! Ma non era una risposta scontata l’essere un minimo coesi nella reazione
Stavo leggendo stamattina sulla Stampa che la Banca centrale russa ha 650 miliardi di riserve
Peccato , per loro, che 400 di questi sono detenuti in Germania e che sono stati , al momento , bloccati
Arma ancora più potente dei fucili perchè farà si che la Russia non potrà sostenere a lungo uno sforzo bellico ( basta avere conoscenze basic di economia per capire la fragilità della situazione in cui si è cacciato lo Zar)
Anche questa non era una risposta scontata quando i movimenti finanziari la fanno da padroni a livello globale e quando la Germania ha sempre cercato di mantenere quel minimo di autonomia decisionale e diplomatica nei confronti , ad esempio, degli Usa
Se non si parte dai piccoli segnali, se non si inizia a costruire con quello che si ha disposizione si rimarrà sempre in bilico tra Usa e sogni putiniani facendo la fine dell’asino di Buridano
Potrebbe essere l’inizio di un nuovo corso come una ennesima disillusione
Sta a noi europei operare con lucidità avendo ben presente che nè la Russia nè gli Usa lo hanno fatto , lo faranno al nostro posto
Ps Io nel mio post non ho nominato nessuno perche’ tanti ( compreso quelli che hai indicato tu) si sono rivelati commedianti senza , neanche avere vissuto, un ora tragica
Pensavo fosse scontato a leggere nelle righe
Con il prosieguo della guerra perdiamo tutti e seguiremo a perdere. Fortse andrà bene a Cina ed USA, ma a noi andrà di merda….
Francersco. Gender Fluid ecc. non li hanno inventati gli americani, ma gli europei dei Nord. Guardati (non dico che sia verità storica) le 22 puntate della serie tv ‘Babylon Berlin’ (Berlino anni 20)…Per capire molte cose…
Guidobono, sono d’accordo. Anche per me dovrebbe restare uno stato cuscinetto. Tuttavia, non tutti sono d’accordo con noi a quanto pare. La guerra deve fermarsi, assolutamente. Sembra però che si giochi a gettare benzina sul fuoco. Tra le poche voci europee fuori dal coro, ho apprezzato l’intervento di Alice Weidel (AFD) al parlamento tedesco. E pensare che la Germania ha agli Esteri la Baerbock, seconda, forse, solo a Gigino da Pomigliano.
Guidobono, la Cina sembrerebbe osservare sorniona al momento, ma credo che a breve sarà costretta a calare qualche carta. Ha troppi interessi in gioco, anche e soprattutto in prospettiva futura, per restare a guardare. Di certo non ci sono altri attori in grado di mettere in campo il peso diplomatico necessario.
Iginio, vero, libere elezioni, ma sempre di un pupazzo parliamo.
Caro Walter, apprezzo il tuo impegno nell’articolare il tuo pensiero che rispetto e condivido in diversi punti. Domanda, sei mai stato in Russia ? Io diverse volte, per lavoro e per piacere e ti assicuro che c’è un popolo fiero, accogliente e carico di cultura. A mio parere, non va denigrato e classificato nelle categorie da te elencate. Quanto all’Ucraina europea o no, qui la letteratura qualcosa insegna; Bulgakov, Gogol, ad esempio, si sentivano Ucraini e Russi nel contempo. La Rus è nata a Kiev, questo è chiaro ? La storia ha poi generato diverse anime nel paese ma sarebbe un errore madornale considerarla una entità puramente europea. Probabilmente hai ragione sul fatto che Putin ha fatto male i suoi calcoli ma non sottovalutare i Russi, la storia anche qui qualcosa può insegnare. Quanto all’espansionismo russo, dici bene che il suo obiettivo più alla portata è quello di giocare il ruolo di media potenza. Infatti, a mio modesto parere, Putin si sta difendendo dall’allargamento indiscriminato della Nato (quindi USA) ad Est, cercando di rompere un accerchiamento pressoché completo. Guarda una qualsiasi cartina sul web che riporta l’espansione della Nato nel corso degli ultimi 30 anni. Credo sia evidente che l’espansionismo vero non è russo. Per quanto riguarda la capacità di attrarre o di generare modelli di vita, posso assicurarti che non è nel loro interesse. Non fa parte della loro cultura. Sulle rivoluzionarie primavere colorate tanto care alla CIA, beh per me non può costituire un vanto essere bravi a generarle e scatenarle, piuttosto il contrario. Le primavere arabe di Obama hanno giovato all’Italia e all’Europa per caso ? Detto questo, grazie a tutti per il piacevole scambio di vedute. Su una cosa siamo di certo d’accordo, vogliamo tutti il bene dell’Italia e dell’Europa, vedremo cosa riusciremo a fare.
Bardamu80, su Putin fai un’analisi che può anche corrispondere a verità. Poi scrivi: “Quel che vorrebbe (E A CUI DOVREMMO AMBIRE ANCHE NOI) è un rapido disimpegno una volta ottenuto 1) l’abbandono definitivo dell’idea di ingresso NATO dell’Ucraina con riconoscimento della Crimea e del Donbass quali province russe, 2) ricostituzione di un paese “cuscinetto” disarmato costituito da Kiev più le provincie occidentali.
Presumibilmente ciò potrà essere realizzato una volta tolto di mezzo il governicchio Zelensky, a sua volta creato mezzo colpo di stato marca Neocon USA. Resosi peraltro colpevole di saccheggi immani e reiterati ai danni del popolo ucraino, perpetrati dalla cricca capitanata dal tossico Biden Jr.”
E’ in sostanza quello che chiedeva e sta chiedendo Putin. Dall’altra parte non c’è però intenzione di concederlo, quindi, forse, non è solo paranoia la sua e lo scrivi anche tu. Le invasioni le hanno subite davvero nella storia e tendo a credere che gli Stati Uniti, con noi valvassini a supporto, vogliano papparsela. O sbaglio ? E dopo la Russia, la Cina. Pronuncio forse un’eresia se dico che gli USA vogliono un mondo unipolare sotto il loro controllo ? O sono paranoico anch’io ? 🙂 Vediamo che succede.
Iginio, l’attuale governo ucraino è uscito da libere elezioni, ma è stato un sanguinoso colpo di Stato a far cadere nel 2014 il legittimo presidente ucraino. Da allora il Paese è stato destabilizzato.
Talmente “pupazzo” che sta dando esempio di dignità e senso del dovere. I nostri eroici politicanti al posto suo se la sarebbero squagliata all’istante. Finitela col ritornello di insultare come “servo degli americani” chiunque abbia una politica diversa dalle vostre fantasie nostalgiche di non si sa bene che cosa. Un servo di Putin allora vi va bene? E perché? Che testimonierebbe? Che rappresenterebbe?
La posizione di Franco Cardini
“La verità è che la Nato ha tradito gli impegni”, lo storico Franco Cardini lascia di stucco Myrta Merlino sulla Russia.
https://www.iltempo.it/attualita/2022/03/02/news/laria-che-tira-ucraina-nato-ha-tradito-gli-impegni-lo-storico-franco-cardini-gela-myrta-merlino-russia-bombe-italiane-putin-30674188/
Francesco
si sono stato sia nella uno che nell’ altro
Lungi da me denigrare visto che ho anche amici sia ucraini che russi
15 giorni fa ero a cena con un amico che ha sposato una russa e c’era anche lei a tavola
Volevo semplicemente dire che se i russi non riescono ad organizzare primavere pro domo loro ci riescono molto bene gli americani . Sarà , anche ,perché lo stile di vita americano , è purtroppo, più fascinoso di quello russo e quindi trovano terreno più fertile?
Può piacere o meno ma la volontà di potenza prima si esplicita con il cosiddetto soft Power e poi , eventualmente, si difende con le armi
È storia che la Russia non sia ben vista dai vicini
Ed è sbagliato pensare che non esercita strategie di soft Power perché a loro non interessa
Taffazzi si farebbe meno male
Alla fine fa male vedere 2 popoli europei , perché tali sono, combattersi
Non sarà guerra civile europea chiamiamola fratricida allora
Ma pretendere che un popolo non possa decidere con chi stare e quando starci è lo stesso delitto che imputiamo all’imperialismo americano
Ovviamente al netto delle ragioni di ognuno
Il dramma è che non abbiamo costruito in 70 anni una alternativa credibile agli yankee , neanche a livello culturale
Ed è difficile che la si possa costruire con Putin
Ma ripeto ii tifo da ultras fa difetto alla lucidità di analisi
Mi interessava solamente non passare per quello che non sono mai stato: filoamericano
Bisogna sacrificare (demilitarizzare ed amputare di Crimea e Donbass) l’Ucraina in cambio delle Repubbliche Baltiche, Lituania, Lettonia, Estonia, che devono avere la garanzia dell’atomica NATO.
Ciao Walter, questo tuo commento è chiarificatore e di tono molto diverso dal precedente. E’ indubbiamente vero che lo stile americano si sia imposto più agevolmente sulle masse. Con me non attacca però, questo è certo. E’ sempre di gran lunga più interessante cenare e scambiare due chiacchiere con dei Russi o con qualsiasi altra persona del fottuto resto del mondo, piuttosto che con dei Nordamericani, Statunitensi o Canadesi che siano. Almeno, questa è stata la mia esperienza finora.
La Russia non è ben vista dai vicini soprattutto per il suo passato sovietico che di “soft” non aveva niente. Non ce l’ha nemmeno ora, quindi figuriamoci. Gli statunitensi comunque hanno fatto il contrario, la volontà di potenza l’hanno sempre imposta con le armi prima e soft power ininterrotto per gli anni a seguire. Quanto all’Ucraina, purtroppo la cosa non può risolversi semplicemente con una decisione sul “con chi stare”. Ahi loro, si sono lasciati usare in funzione anti russa e Putin non poteva e non può permetterlo. E’ realpolitik, che piaccia o no. Dice bene Guidobono quando scrive “demilitarizzare e riconoscere la Crimea come parte della Russia e Donbass e Lugansk come repubbliche autonome. Sarebbe del resto un giusto revisionismo a mio avviso perché rifletterebbe la composizione etnica maggioritaria di questi territori. Detto questo, sono d’accordo con te. Non abbiamo saputo costruire un’alternativa credibile, soprattutto a livello culturale. O meglio, non abbiamo saputo conservare e preservare le fondamenta su cui ricostruire, ed è vero, non lo faremo di certo con Putin. Purtroppo ho la quasi certezza che non lo faremo proprio.
Iginio, perdonami dov’è il senso di dignità e del dovere dell’eroe Zelensky ? E’ durato il tempo di una pièce teatrale. Tu sai dov’è ora, sempre a Kiev sotto le bombe ? Lo hai visto in video visibilmente drogato, ubriaco o non so cosa ? Era ed è un pupazzo degli americani e non ha di certo fatto il bene del suo popolo, ne prima ne ora. E lasciamo stare i politicanti di casa nostra che stanno dimostrando ancora una volta tutta la loro inadeguatezza, “opposizione” compresa.
L’unico risultato di certa real politik sarà il reale abbraccio di Xi Jinping a Putin o chi per loro( i cinesi ragionano ed operano sulla lunga scadenza con il loro pragmatismo confuciano)
Torneremo a Yalta ed alla sua logica con i cinesi che sostituiscono l’Urss
Politicamente analfabeti di ritorno ( noi europei ed i russi)
Lucio Dalla fosse ancora vivo canterebbe ” i cinesi , i cinesi , gli americani…”
Avanti così…..a dividerci come nei derby di Serie C o come i capponi di Renzo
In diplomazia contano ‘i fini’ (esempio le atomiche su Hiroshma e Nagasaki) e non ‘i principi’, il patto Tripartito o ROBERTO…