Dopo aver scritto dell’avvento dei primi cartoni animati giapponesi, gli anime. Goldrake e Heidi furono grandi successi, mentre Harlock incontrò qualche problema. Fatto sta che l’animazione nipponica fu un fenomeno di costume duraturo nel tempo.
I giornali non poterono ignorare il fenomeno e ne parlarono, a tratti con altezzosità, anche se la popolazione, soprattutto i genitori, evidentemente i giornali non li leggeva o gli ignorava. Non appena arrivò il carnevale del 1979 le piazze e i cortei si riempirono di bambini e ragazzi mascherati da Goldrake e il fenomeno si ripeté nel 1980.
Ecco cosa scrisse la Stampa l’11 febbraio 1979, dal titolo “Carnevale, Goldrake e Dracula hanno ucciso le vecchie maschere di Pulcinella e Gianduja”, riferendosi al fatto che Dracula fu la maschera più in voga fra gli adulti. Era un’Italia in cui la tradizione delle feste autoctone non aveva ancora ceduto il passo alle feste importate dal consumismo come Halloween.
[..]Quest’anno è di moda Goldrake, il maxi-robot intergalattico protagonista di tanti telefilms. Ha conquistato la fantasia dei ragazzi e un esercito di «androidi» vestiti di panno sta per invadere la città «terrorizzando» i passanti con pistole a raggi protonici, alabarde elettroniche, disintegratori multipli. Goldrake ha sgominato tutte le maschere tradizionali, ricacciando nell’ombra perfino Zorro, il protagonista dello scorso carnevale. Gli unici a tenergli dietro, ma con molte lunghezze di svantaggio, sono l’Uomo Ragno e Superman. «Una festa spaziale — dice Vittorio Chiapino titolare di un supernegozio di articoli carnevaleschi — imposta dai “mass-media”che condizionano il gusto dei nostri figli. Quest’anno però la sorpresa è stata maggiore e non riusciamo a soddisfare le richieste che per noi, fra maschere e costumi sono di circa 5 mila pezzi al giorno. Le ditte produttrici sono in difficoltà e le consegne sono quasi bloccate». Il costume da Goldrake costa dalle 50 alle 60 mila lire, lo stesso prezzo per Superman e l’Uomo Ragno, mentre le maschere sono attorno alle 2 mila. Dice un altro commerciante del settore. Marco Cimenti: «Mi rendo conto che i prezzi sono alti, ma è inutile proporre ai bambini i personaggi che non amano più. Vogliono solo Goldrake e basta. […]
Anche l’Unità si accorge del fenomeno. In un articolo del 3 marzo 1979 per descrivere una serie di iniziative toscane, il titolo dell’articolo è “Non c’è solo il carnevale di Goldrake”, dando evidentemente per scontato che quell’anno il simbolo del carnevale fosse il robot alieno.
L’invasione aliena si ripeterà nel 1980 e ancora la Stampa titola, il 5 febbraio, “E’ Goldrake il re del carnevale”.
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