Ed ecco che un’altra stagione sportiva volge al termine con non pochi rimpianti e recriminazioni. Si sa che il calcio è una delle più grandi fonti di dibattito in Italia, quasi più della politica e come quest’ultima non è scevra di ingiustizie, che in questo caso coincidono con i verdetti, che per le squadre si quantificano in trofei, perdite ed entrate economiche. Sicuramente anche chi ha gioito di più non può dire di essere totalmente sereno.
L’Inter, infatti, ha meritato di guadagnare un diciannovesimo scudetto, macinando ogni avversario ed ogni difficoltà. Gli hashtag “Conte out” che andavano di moda a dicembre ora risultano obsoleti e stantii. Il tecnico salentino può non stare simpatico date le sue troppe uscite fuori luogo, ma sicuramente è un professionista esemplare. Ha dato un’anima ad una squadra sempre avvilita dalle pressioni e dai ricordi di un triplete ormai lontano. Ha cementato così tanto il gruppo da riuscire a tenerlo saldo anche quando le problematiche finanziarie hanno tolto gli stipendi e le certezze e, nonostante queste difficoltà extra campo, sul terreno di gioco, i nerazzurri sono stati voraci.
Milano così è tornata a risplendere in Italia e, come sempre si era detto in questi anni, solo in questo modo si sarebbe potuto assistere ad un campionato competitivo. Mezza verità, perché l’altra sponda di Milano, che finalmente potrà riascoltare la musichetta della Champions, è arrivata a 12 lunghezze dalla capolista. La vera lotta però, tremenda, c’è stata per le posizioni in Champions terminando, come sempre, in una tragedia sportiva.
Sembrava che Milan e Juventus si sarebbero contese una posizione e invece è stato il Napoli con un vero e proprio suicidio ad essere estromesso dai giochi. La Juventus è quarta, posizionamento poco meritato e sudato più del dovuto. Pirlo, che si sostiene sereno, ha fatto meno del minimo necessario, costringendo la Juventus ad un sorteggio ostile in Champions l’anno prossimo. Pioli, invece, ha creato i presupposti per stagioni gloriose per i rossoneri e il Gasp ha ancora una volta superato i propri limiti: Atalanta al terzo posto e un piazzamento tra le grandi d’Europa. Quale sarà il prossimo obiettivo dei bergamaschi? Riuscire ad alzare un trofeo!
Tornando al Napoli, la squadra di Gattuso, per il calcio mostrato, era insieme all’Atalanta e al Milan la più adatta al posto Champions, ma la pressione di una partita ritenuta scontata ha giocato brutti scherzi. Poco professionale il tweet del patron De Laurentis a termine del momento tragico della squadra, per esonerare ufficialmente un uomo che fino all’ultimo secondo ha lottato per una classifica ben al di là delle aspettative di inizio anno. Stessa triste sorte è toccata al Sassuolo, che non ha raggiunto l’Europa per differenza reti e per qualche dormita di troppo durante l’anno.
Siamo alla solita storia. In Italia, una volta raggiunta la salvezza aritmetica, le squadre smettono di giocare e, se capita che qualcuna lassù vacilli aprendo insperatamente le porte per le notti europee, allora ricomincia la cavalcata. Ecco che così si riassume la stagione del Sassuolo, imprigionato da se stesso e da una tragica sfortuna, perché la Roma ha soffiato il pass con un gol al minuto 86. Per quanto riguarda il resto delle squadre, nulla da dire. Solo il Cagliari ha lottato e meritato una promozione grazie alla scelta di affidare gli uomini a Semplici, condottiero con le spalle solide per la zona retrocessione. Gli altri club sono retrocessi per pigrizia: il Crotone avrebbe potuto salvarsi se Cosmi fosse arrivato prima, lo stesso dicasi per il Parma con D’Aversa. Il Benevento, invece, è stato vittima di una buona metà anno per poi specchiarsi nel suo gioco e annegare nel lago come Narciso. La scossa del cambio allenatore sarebbe potuta servire per ridestare gli animi, troppo avviliti dall’estetica per lottare per la salvezza.
Insomma, è stato un anno di alti e bassi, di Covid e polemiche, e di un calcio abbastanza noioso, sfortunatamente non scontato, che continua a creare un solco con il resto dell’Europa. Il pallone continua a correre troppo lento, pigro e imbrigliato dai tatticismi per poter essere fonte di nuovi grandi successi internazionali per i nostri club.
Guadagna più di quanto meriti? La Juve sarà stata deludente, lo sanno tutti, ma ha perso più punti con le piccole che con le grandi. Lo scudetto dell’Inter, al di là dei 13 punti di differenza, è figlio di tutti i punti buttati via con Benevento, Crotone, Verona, Fiorentina (e Torino).
San Gennaro avrà avuto i suoi buoni motivi per premiarci e castigare i suoi devoti napoletani….
Niente di nuovo sotto il sole, le squadre del Nord vincono tutto e alle romane e al Napoli toccano gli avanzi. Su Conte non capisco cosa abbiano da festeggiare visto che l’Inter è stata eliminata da tutte le competizioni internazionali ed erano 9 anni che non vinceva nulla. Con la squadra che aveva Conte quest’anno ci si poteva aspettare qualcosa di più
Inutile scaldarsi tanto. Nelle squadre ‘politically correct’ del prossimo futuro ci dovranno obbligatoriamente essere, nell’11 in campo dall’inizio: 4 uomini, 4 donne, una lesbo dichiarata, un omo dichiarato, un/una trans. Tra i 4 uomini e 4 donne ci dovrà essere almeno un 40% di afrodiscendenti. Per i cambi? fatemi sapere la vostra, prima che entri in vigore il DDL Zan…
Conte è scappato via. Da 8 mesi gli imprenditori comunisti cinesi dell’Inter non pagano stipendi, neppure all’aiuto magazziniere da 800 Euro al mese. Ovviamente nessun sindacato protesta…