Italiani popolo di fedifraghi tecnologicamente avanzati. Questa sembra essere la fama del maschio nostrano a livello europeo, che non contento degli incontri dal vivo, non soddisfatto delle telefonate, dei pin e degli sms, ha l’ardire di flirtare con l’amante (o più d’una) sulle proprie pagine Facebook e Twitter, luogo in cui tutti, o quasi, possono leggere ciò che viene scritto. Nonostante esistano piattaforme sociali rivolte nello specifico ai rapporti “extra”, l’italiano ha quel particolare sprezzo del pericolo che lo spinge inesorabilmente a lanciare messaggi subliminali alla propria amante, o preda segreta, alla luce del sole, o meglio, alla luce della bacheca Facebook o tramite simpatici tweet (che l’ingenuo maschio di turno crede siano decifrabili solo dalla donna a cui sono rivolti).
Secondo l’AMI, Associazione Matrimonialisi Italiani, l’80% dei tradimenti inizia e finisce a causa di internet; mentre negli Stati Uniti l’81% dei membri dell’American Academy of Matrimonial Lawyers ha utilizzato prove estrapolate dai social network. In Inghilterra, su un campione di cinquemila inglesi in fase di divorzio, nel 33% dei casi è stato tirato in ballo Facebook. A tal proposito, è di qualche settimana fa la notizia di un uomo che, avendo lasciato aperta la propria pagina FB, è stato lasciato dalla fidanzata che in pochi clic era riuscita a scoprire la sua doppia vita. La vendetta, consumata via web, non si è fatta attendere e il messaggio ha fatto il giro del mondo: “Ciao tesoro, indovina chi ha lasciato Facebook aperto sul proprio computer e ha ricevuto un messaggio da Kelsi? Sì, tu! Ma non preoccuparti, non ho rotto niente. Anzi, sono stata così dolce da impacchettare le tue cose! Ho anche inventato un gioco divertente, visto che da quando ti conosco ti piace cercare le cose, così come le altre ragazze! Ecco dove troverai le tue: i vestiti sono dove ci siamo incontrati la prima volta, i videogiochi dove ci siamo dati il primo bacio (…) e tutto il resto, comprese le foto degli ultimi due anni insieme, sono a casa di Kelsi. Divertiti!”.
Siete ancora convinti che le tecnologie semplifichino la vita? Di sicuro hanno contribuito ad aggravare i sintomi del tradimento, amplificando le conseguenze delle cosiddette scappatelle ed evidenziando le innumerevoli implicazioni psicologiche dello scambio comunicativo. In testa alle classifiche di infedeltà permane il soggetto di sesso maschile, che, secondo lo psicanalista junghiano e saggista Luigi Zoja, non è stato “programmato” per avere una donna sola, ma “per accoppiarsi con molte donne diverse”. Lo psichiatra e neurologo Elio Sena, di scuola freudiana, commenta ponendo un interrogativo: “esiste la possibilità di un rapporto serio nella concezione del maschio?” e sottolinea la componente esibizionistica e narcisistica delle dinamiche di approccio messe in atto nei social network.
Lo scenario non sembra deporre bene per le sorti delle coppie di oggi, in costante “connessione” con potenziali nuovi amanti, forti della possibilità di dissimulazione offerta dal contatto virtuale. I fatturati dei siti online in cui si organizzano relazioni extraconiugali, come Gleeden.com (di cui l’Italia rappresenta il secondo mercato in Europa), crescono in maniera esponenziale. Il website canadese Ashleymadison, fondato da Noel Biderman, con il claim “La vita è breve. Concediti un’avventura”, ha spopolato anche nel Belpaese, confermando un aumento delle iscrizioni da parte del gentil sesso. Che le donne abbiano mangiato la foglia e si siano organizzate? Ad attenta osservazione sembra di sì e lo dimostra il grande successo di Adottaunragazzo.it, sito di appuntamenti nel quale i maschi vengono trattati come “prodotti in vendita” e sono le femmine a scegliere, ed eventualmente cestinare. A tutti, senza distinzione di genere, è consigliato il rimedio definitivo per non farsi scoprire: il tasto che permette di disconnettersi in un istante.