![](https://www.barbadillo.it/wp-content/uploads/2020/07/spano-1-e1596126470297-350x196.jpg)
A Reggio Emilia c’è di che festeggiare. Dopo vent’anni di pane duro, durissimo – tra fallimenti, interregionali e l’onta inenarrabile di vedere nel proprio stadio i “parvenu” del Sassuolo giocarsi la Serie A – la Reggiana è rientrata in serie B. La vittoria nella finale playoff contro il Bari ha decretato la promozione per la Reggio Audace, nome d’iscrizione della squadra emiliana al campionato.
Già, perché è stato solo qualche giorno dopo la conquista dello storico ritorno in B che la società ha ufficializzato il “ritorno” della denominazione ufficiale, e gloriosa, di un club che ha scritto pagine su pagine del calcio a cavallo tra gli anni ’80 e ’90 (te lo ricordi il sogno fugacissimo di Paulo Futre?).
Il dottor Spanò
Una festa senza limiti, dunque, per i cuori granata che battono lungo la via Emilia. Però, solo qualche ora fa, è arrivata una notizia che ha immediatamente fatto il giro del web, come dicono quelli che sanno scrivere bene su internet: la ritrovata Reggiana dovrà salutare il suo capitano, Alessandro Spanò, che a 26 anni ha deciso di ritirarsi dal calcio giocato.
Il combinato disposto tra ritiro e giovane età spesso fa da preludio a storie tristi del pallone. Una volta tanto, però, non è così: il roccioso centrocampista, infatti, è diventato da qualche giorno il dottore, in economia aziendale e marketing, Alessandro Spanò. Che s’è svelato uno studente così bravo da meritarsi una borsa di studio in una Business School che lo costringerà a trasferirsi all’estero. Messo al bivio, tra calcio e studio, Spanò (oltre che bravo) s’è mostrato anche uno studente diligente: ha salutato tutti e, riposti gli scarpini, ha svuotato il borsone e riempito di libri la valigia per completare la sua formazione.
Un addio che ha inorgoglito i tifosi reggiani: di solito si perde il proprio capitano perché se ne va a guadagnare di più in un’altra squadra. Spanò, invece, ha raggiunto un traguardo sportivo insperato fino a qualche mese fa e ha scelto di continuare a studiare. Andrà via, sì: ma (davvero) da campione.