Il primo clic che ho speso su Barbadillo mi ha incuriosito. Il secondo mi ha stregato. Qualche annetto è passato da quando ho avuto la grande gioia di iniziare a scriverci; ingialliscono le pagine di carte e pure le vesti grafiche: così, come possiamo vedere, abbiamo deciso di rinfrescare il sito. Quello che non cambia è la bussola valoriale e di principi a cui questa rivista si ispira. Non sono stato tra i fondatori di Barbadillo.it. Ma tutti loro ringrazio: la forza e la freschezza del manifesto di questa rivista rimane potente:
“Onnivori di vita, rifuggiamo le catacombe dello spirito, gli sconfittisti e i complottisti […]Se proprio dovessimo scegliere una bandiera, sventoleremmo quella dei pirati”.
La destra che interroga la destra
Ora succede che mentre il mondo va in frantumi, la destra si interroghi – per l’ennesima volta – su se stessa. Chi siamo, dove andiamo, che vogliamo. Tanti gli interventi, sui giornali, sui siti, sui social: molte le idee, tanta la furia. Parecchio rancore pare leggersi tra le righe, tanta passione sprecata mentre in sottofondo – quasi come quei messaggi subliminali che si dice essere incisi al contrario nelle tracce delle canzoni – s’odono gli echi di (legittime) strategie politiche e comunicative, disfide personali, vecchie ruggini e nuove antipatie. Rebus sic stantibus, ci teniamo lontani anche solo dalla tentazione di entrare in un dibattito in cui le sciabole, comodamente appese, non aspettano altro che godersi l’ennesima battaglia dei foderi.
Nihil novi sub sole: il gioco delle legittimazioni e delle scomuniche a destra è vecchio quanto il cucco. Ed è più noioso dell’ennesima replica di Ciao Darwin in tv. Anzi, magari sarebbe divertente vederli, gli opposti esasperazionisti, a giocarsela nello show di Bonolis e Laurenti: la destra del Tremila come sarà? Avrà il sopracciglio alzato oppure il vaffanculo a scatto? Votate, gentili amici da casa, mentre i capisquadra adesso dimostreranno il loro coraggio e la loro abilità saltando nel cerchio di fuoco dell’agone del dibattito, per la gioia di grandi e piccini.
Però una cosa, piccola, va pur detta. Altrimenti è inutile tutto lo sforzo che portiamo avanti quotidianamente, sacrificando tempo, soldi e risorse che sottraiamo (ah, che fessi!) alle famiglie e agli affetti, abusando della generosità intellettuale sconfinata di alcuni degli amici della nostra comunità dannunziana.
Per spiegarlo, parlerà Amleto: ci sono molte più cose tra cielo e terra, caro Orazio, di quante ne immagini la tua filosofia. Ecco, ammesso e non concesso che ancora si possa e si voglia parlare di destra: ci sono molte più vite, esperienze, passioni, amori, sangue, sudore, studio, lacrime, incazzature, sorrisi, gioie, nevrosi e delusioni tra il cielo “chic” e la terra digitale che ribolle di insulti, bile e veleno, di quante un dibattito incardinato dai media di centro-sinistra (legittimamente e in maniera estremamente intelligente) possa immaginare.
Ben prima che tornasse di moda il concetto di voler offrire un punto di vista alieno agli slogan (forse messo così è più accettabile di quello di “educare il lettore” che personalmente trovo abbastanza arrogante e ideologico), abbiamo tentato – andando controcorrente, di sicuro contro il buon senso che pare aver sostituito ogni altro valore in questa sperduta parte dell’universo – di raccontare la realtà al tempo della virtualità più potente. E sapete bene chi ci ha insegnato a rifuggire dalle facili certezze…
Lavoro sulle idee, non caccia ai clic
Possiamo ben dire che Barbadillo non abbia mai ceduto alla languida tentazione del bagno di clic: avremmo potuto benissimo riempire la rivista di piagnistei e fregnonerie, abbiamo scelto di non farlo. Per dirne una, tempo fa avremmo avuto buon gioco a tuonare contro l’immigrazione, abbiamo scelto invece di sentire i pareri diversi e dissonanti, tutti interessanti, di alcune delle intelligenze più ascoltate e apprezzate in questo parte dell’universo. Sul caso Romano, per citare l’ultima nostra lettura fuori dagli schemi, abbiamo proposto ai nostri lettori l’interpretazione della teologa islamica Francesca Bocca-Aldagre, mentre sarebbe bastato accarezzare i sentimenti più retrivi, o condividere l’inelegante monnezza che qualche disonesto ha inviato nella nostra posta elettronica…
Abbiamo ospitato analisi, riflessioni, pareri. Sul maggior numero di argomenti possibile, dalla politica alla storia, dall’attualità alla musica e al cinema, cultura alta e pop: non per tuttologismo ma perché siamo bulimici di conoscenza, anzi “onnivori di vita”. Mentre è noto come si divida la politica sull’immigrazione, poco si sa di quello che pensano, dall’una o dall’altra parte della barricata, della democrazia digitale, del voto parlamentare via web, delle politiche industriali sull’acciaio (che fare dell’Ilva?), dei trattati europei (contestati ma poco letti e studiati), e per rimanere fedeli a noi stessi – senza annoiarvi troppo – non conosciamo nemmeno come partiti, movimenti, sovranisti e globalisti la pensino sulla riapertura o meno del calcio, e sugli stadi che potrebbero essere ridotti a freddi teatri senz’anima…
Leggere la complessità
Abbiamo provato a ridare respiro alla complessità di un pensiero non allineato a quello maggioritario che si trova sui giornali o nei luoghi della cultura. Senza alcun complesso di inferiorità e senza nessuno spirito revanscista. Abbiamo provato a fare metapolitica, nell’assordante silenzio della politica: snobbati da quelli col sopracciglio alzato, malsopportati e incompresi dai giacobini inconsapevoli del “vaffanculo merde”. Vivaddio,
“noi rifuggiamo le catacombe dello spirito, gli sconfittisti e i complottisti”.
Rivendichiamo e ci prendiamo il sacrosanto diritto di non voler essere incasellati da nessuno, di non accettare lezioni da chi non abbiamo scelto per maestro e di non dover rispondere di niente altro che non sia stato scritto, fatto, pensato esclusivamente da noialtri.
Essere corsari, scelta di vita
Non abbiamo nulla da guadagnarci, ma neppure niente da perdere: giocare ai corsari, irregolari e magari “dispari”, fedeli solo all’amicizia intesa all’epicurea, (leggete Diogene Laerzio) in un mondo che è diventato sempre più infantile, arrogante e permaloso, è un lusso che ci concediamo, un piacere che ci teniamo stretto, una ribellione a cui non possiamo abdicare. Ecco perché si è scelto allora, e si tiene ritta sul pennone ancora oggi, l’unica bandiera possibile: quella dei pirati.
Ill.mo Sig.Giovanni Vasso, vorrei dissentire dal suo giudizio di”bellissima interpretazione della teologia islamica Francesca Bocca Aldagre” sul caso Romano.Cosa dire sul caso di MAGDI ALLAM, convertitosi al Cattolicesimo per cui è costretto vivere (il Italia non in Somalia)sotto scorta 24 ore al giorno con 6 uomini su 2macchine blindate. Cos’è anche questa verità (non interpretazione) un’elegante monnezza di qualche disonesto?? È talmente palese la realtà dei fatti contingenti che sembrerebbe perfino fuori luogo lo spirito libertario del drappo piratesco…menzionato..
PS.E’ graditissima una risposta,la ringrazio ..Fernando
È difficile sentire stima per Magdi Allam e per certe conversioni… Io, non credente, ma credente nell’utilità civile di una religione, all’americana, insomma, mi sento visceralmente contrario alle conversioni. Tutte. Una religione vale l’altra, è un fatto storico-ambientale, dipende da come uno la vive…
Le destre sono tante e diverse. Da sempre. Ma la cosa peggiore che può fare una ‘destra’ è scimiottare il peggio di una ‘sinistra’…
La destra in particolare quella di derivazione missina e postmissina è composta da (parlo dei vertici) : reazionari ,venticinqueluglisti in servizio permanente effettivo, amici di Israele e della massoneria , generali felloni, politicanti squattrinati in perenne attesa di partecipare alla mangiatoia, giornalisti in rapporti con qualche maresciallo dei servizi segreti,teatranti , evasori fiscali, giustiazilisti a corrente alternata (galera per i poveracci , garantismo per i potenti). Gianfranco Fini aveva meritoriamente sciolto l’equivoco purtroppo le spore del Msi-dn sono andate ad inquinare anche ambienti sani corrompendoli.
Domanda banale : ma la rinuncia al dibattito sulle etichette significa anche la rinuncia a dibattere della necessaria ” rifondazione del linguaggio ” e all’ancor piu’ necessario ” Posizionamento politico ” ?
A questo punto vorrei aver chiaro su cosa dobbiamo interloquire , visto che, nell’analisi delle categorie del politico se non si hanno chiari l’a-b-c di partenza non si riesce ad andar da nessuna parte …
Ho forse ho mal intrepretato io gli ultimi 40 anni di battaglia politica e metapolitica tra cui cito i i testi chiave di de Benoist Visto da Destra ( …. stiamo parlando della “destra” di de Benoist Pagana , Nicciana e Nominalista ) e Le Idee a Posto ?
Può darsi ma in quei libri ho imparato le tre necessita : Rifondazione del liguaggio, Riscrittura degli immmaginari di riferimento e scelta del posizionamento politico Oltre qualsiasi destra e qualsiasi sinistra … Ma guarda un po’ c’erano i pirati già 40 anni fa …
Detto questo, se invece vogliamo fare i Corsari o Pirati del terzo millennio , mi va bene , ma con “il patentino ” autonomo dai soliti ” destri” ( che sono tutto tranne che PIrati o Corsari) ; e se fatto finta di esserlo e perchè nel loro immaginario, è un modo come un altro per essere (… come sempre) a libro paga ” di qualche monarca illuminato del pensiero conformista “…
Preferisco allora posizionarmi tra i Galeoni Spagnoli , tra ” i mal-destri ” sconfittisti ed oscurantisti, che perlomeno pero’ hanno chiaro “una linea di pensiero (Una Ideologia? Una Visione del Mondo ?) su come affrontare/attraversare “la complessità” …
Ah dimenticavo … Se c’è un termine che ha in se l’ implicita mancanza totale di riconoscimento “della complessità” questo è proprio il termine/etichetta “destra” , dove tutto si semplifica ( ideologia-antropologia-progetto) a vantaggio, di sicurezza, ordine baronale e questurino, polizia e pulizia , ed è tutto immolato al dio minore dell’auto-conservazione e della cinica sopravvivenza …
Se questi sono i nuovi pirati , teneteveli ….
Gallarò offende un mondo, quello del MSI, che era ben diverso dai luoghi comuni che lui riporta. Non importa se c’erano infiltrazioni e deviazioni, quello che contava e conta era che c’era uno statuto ed una continuità con il Fascismo.
Il resto sono polemiche che hanno fatto comodo ai Berlusconi ed ai Fini.
Io ho i documenti dei congressi, dei convegni, sfido chiunque a negare che c’era totale continuità con il Fascismo, naturalmente in tutte le sue sfumature.
Fino a tutto il 1993, nonostante Fini.
Se un errore ci fu, fu quello di usare il termine Destra Nazionale perché Destra è un termine generico, che non contiene certo il Fascismo.
Parlare di Destra è sfuggire agli argomenti, è uccidere le idee e la storia.
Parlare di destra è come parlare di calcio al bar, anzi il tifo è più identitario.
L’unico vero discrimine è fra Fascismo ed Antifascismo, discrimine eterno.
Semmai vi è da precisare che il Fascismo non può che essere “pagano”, o, meglio, nemico acerrimo delle ideologie bibliche.
Altro che il “sono cristiana” della Meloni.
Ma cosa sta’ dicendo Zippi !! Gira rigira e vi attaccate alla Meloni come sempre.Guardate un po’al paltume nel firmamento politico Italiano.Giorgia sta’ cercando di raccogliere supporto per poter migliorare il sistema Italia,e lo sta facendo molto bene ed è una realtà innegabile.Io sono Cattolico EMBEE !!!??
Invece di perdere tempo nei distingui melliflui parlaci. Del disaparesido Roberto Fiore,cosa sta combinando..
Beh, credo sarebbe più corretto dire che una parte del ‘fascismo residuale’ albergava nel MSI, mentre la destra radicale no, nonostante le contiguità ed i contatti. Poi il discorso sulle ‘purezze fasciste’ o supposte tali è infinito….Ma è pur vero che nel MSI c’era uno spazio per il post-fascismo o a-fascismo, per quella destra nazionale che fu una ottima mossa di Almirante, mal ricompensata da molti, mal compresa. Lo spazio politico del MSI era a destra, non certo a sinistra con i residuati strasseriani o fasciobolscevichi… che a sinistra ovviamente nessuno voleva…
Luciano come ti ho già detto ti stimo ma i vertici missini erano così. Ho preso in mano stasera, per caso, un libro di Fausto Brunelli del 1956 (La crisi del Msi e delle altre destre); già allora il Brunelli (all’epoca collaboratore di Ruinas più tardi vicino a Italia socialista) denunciava le stesse tare: ad esempio l’alleanza con i monarchici (cioè i badogliani) già agli inizi degli anni 50.Poi possiamo metterci i vertici dei servizi segreti: De Lorenzo, Viviani, Miceli, Birindelli.Lo statuto che tu citi stabiliva l’incompatibilità tra Msi e massoneria ma già nel 1947 nella giunta regionale emiliana era presente il generale Ghinazzi gran Maestro di Piazza del gesù (notizia presa dal libro di Ernesto Massi – Nazione sociale). Il Fascismo è alternativo sia al comunismo sia alla plutocrazia,altrimenti è soltanto reazione.Per quanto riguarda il successo missino del 1993 fu dovuto in gran parte al fatto che il mondi ex andreottiano riversò soprattutto al centrosud i voti sui candidati missini. Publio Fiori piduista e andreottiano divenne infatti ministro di An nel primo governo Berlusconi.
Il Fascismo alternativo a socialismo marx-leninista e capitalismo è un’illusione storica basata sul nulla, sempre, ovunque… Teorizzazioni, propaganda alla quale non credeva nessuno… e nulla più!
Fenomeno molto studiato, certo, ma che ha ora esaurito ogni potenzialità attuativa. Rimangono le teorizzazioni… Non ho detto che fu un’illusione in quanto tale, ma come modello di ‘Terza Posizione’ alternativo a Socialismo Reale e Capitalismo, il che è diverso… Il Fascismo applicato fu un sistema di controllo ed intervento pubblico nella regolazione del mercato, sempre nell’ambito di un’economia di mercato (se vogliamo mettiamoci ‘sociale’) e di iniziativa capitalistica privata.
C’è una mia mail di ieri sera in attesa di moderazione… Non capisco. Spero che venga sbloccata. Volevo da parte mia dare delle indicazioni riassuntive.
La tua Guidobono è la concezione del fascismo che avevano i Grandi, i Balbo, i Bottai , i Federzoni, i Volpi di Misurata, i Rocco, cioè quel mondo liberalconservatore che prima inquinò il Regime e poi cagionò poi il Venticinqueluglio e l l’ottosettembre.E’ la stessa concenzione che ebbero poi i Riomualdi, i Michelini e gli Almirante. ps. sempre nel libro Nazione sociale , Ernesto Massi sostiene che in realtà a muovere le fila del Msi fossero Bottai e Grandi.
Io sono liberalconservatore! Magari ci avessero dato ascolto!
Il 25 luglio e l’8 settembre furono causati in primo luogo dagli errori del Duce. E da chi non seppe puntare i piedi. Alla vigilia del 10 giugno 1940 non uno, né civile né militare, rassegnò le dimissioni… Staremo a vedere, dicevan tutti… Poi si è visto.
“Quel mondo liberalconservatore” che permise al Fascismo governare l’Italia e diventare Regime.
Zippi ,scusami sto’ cakkio di telefonino alle volte va per i cakki suoi.