• Home
  • Il Clan
  • Privacy Policy
  • Contatti
mercoledì 27 Gennaio 2021
No Result
View All Result
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Barbadillo
Home Sport/identità/passioni

Focus. La ripartenza del calcio tra King e Morris: senza pubblico le sfide perdono l’anima

by Giovanni Tarantino
30 Aprile 2020
in Sport/identità/passioni
0
La citazione di John King sullo striscione degli ultras interisti per Inter-Napoli del 26 aprile 2014

«A nessuna industria televisiva sembra che interessi dei tifosi, ma senza l’urlo e il movimento del pubblico il calcio sarebbe uno zero. Il calcio è una storia di passione. Sarà sempre così. Senza la passione, il calcio è morto: solo 22 uomini che corrono su un prato e danno calci a una palla. È la tifoseria che fa diventare il calcio una cosa importante». John King, nel suo Fedeli alla tribù, pietra miliare della letteratura da stadio, non era stato ambiguo. La sua frase, qualche anno fa, è finita su un libro grande quanto una curva, nella coreografia preparata dagli ultras interisti per Inter-Napoli del 26 aprile 2014. 

Non c’è bisogno di andare in curva, tuttavia, per capire che il calcio senza pubblico non è calcio. Piuttosto che l’abusato cliché pasoliniano sull’«ultima rappresentazione sacra dei nostri tempi», di tanto in tanto, quando si parla di pallone a certi livelli, esce fuori la teoria della guerra ritualizzata. L’impossibilità della guerra non ha portato alla pace, ma tutto ha reso guerra. In tempi di covid-19, “ci sentiamo in guerra”.

La guerra tradizionale ha avuto i suoi surrogati, tra questi il calcio è il più importante. Ci era arrivato Desmond Morris, ne La Tribù del calcio:

«Uno dei modi per rispondere ai bisogni esistenziali coperti dalla guerra consiste nel fornire e nel favorire dei sostituti simbolici e innocui».

Aveva rilanciato Massimo Fini, in Elogio della guerra:

«Lo Stato di oggi non può permettersi di legittimare la violenza. Ci si deve fermare al livello simbolico. Gli sport a squadre, a cominciare dal calcio, sono sicuramente una metafora della guerra».

Con buona pace del barone De Coubertin e di tutta una prosopopea filantropico-umanistica. Chi si è spinto oltre, rintracciando la matrice culturale del calcio nella christianitas medievale, è lo scrittore cattolico Vittorio Messori.

«La società cristiana medievale – scrive Messori in Pensare la storia, 1992 – nel suo realismo il quale, sull’esempio di Gesù stesso, “non ignora che cosa c’è nel cuore dell’uomo”, favorì ogni tipo di “rappresentazione metaforica della guerra”, sapendo che più si giocava alla battaglia, meno si era tentati di farla sul serio. Le giostre, i tornei, le disfide che riempiono il Medioevo hanno, appunto, questa funzione. In ogni città, poi, i magistrati favorirono un qualche gioco che, mettendo l’uno contro l’altro gli abitanti, sfogasse le pulsioni intestine. I giochi del palio (che sopravvivono a Siena, ad Asti e in qualche altro luogo, ma che furono diffusi, in infinite forme, in tutta la christianitas medievale) sono, esplicitamente, una rappresentazione periodica e istituzionalizzata della guerra civile tra rioni, quartieri, borgate, per evitare che si scatenasse davvero. Per noi i derbies calcistici hanno la stessa funzione».

Uno schiaffo al razionalismo che affonda nelle radici della storia italiana, locale, comunale, municipale. 

Il campanilismo nel calcio, dunque, come un surrogato della guerra. È l’essenza stessa del calcio. Chi ha in mente un calcio senza pubblico, rischia di privare «l’oppio dei popoli» della sua stessa anima. Un surrogato di calcio che diventa mero prodotto televisivo. Insomma, signori che intendete concludere il campionato a tutti i costi, anche se a porte chiuse: quando sostenete che quelle ultime dodici partite di campionato che restano da giocare sono vitali per il calcio, esattamente… che calcio dite?

@barbadilloit

Giovanni Tarantino

Giovanni Tarantino

Giovanni Tarantino su Barbadillo.it

Tags: Barbadillocalciogiovanni tarantinokingla tribù del calcioPallonepubblicoultras

Related Posts

Marvin Vettori, il sogno italiano combatte nelle gabbie dell’Ufc

Marvin Vettori, il sogno italiano combatte nelle gabbie dell’Ufc

25 Gennaio 2021
Tanti auguri ad Adrian Mutu, il Diamante di Romania che fece sognare Firenze

Tanti auguri ad Adrian Mutu, il Diamante di Romania che fece sognare Firenze

8 Gennaio 2021

L’aereo della Lazio adesso fa infuriare anche i tifosi della Salernitana

Formula 1. Al Gp di Abu Dhabi, Verstappen e Red Bull si prendono l’ultima gara dell’anno

Formula 1. Vettel saluta la Ferrari: è la fine di un’era

Addio a Paolo Pablito Rossi, eroe degli azzurri di Spagna ’82, patriota e campione gentile

Capolavoro Juve, al Camp Nou surclassato il Barcellona

Libri. “Football” di Desiderio, il calcio come inno e pratica della libertà

Formula 1. A Sakhir la prima vittoria in carriera di Sergio Perez

Più letti

  • L’intervista.  Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    L’intervista. Goikoetxea: “Il fallo su Maradona? La mia croce”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Addio a Le Pen in Europa e a stop al progetto Sud, la Lega si ricolloca?

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Alain de Benoist: “Elezioni Usa: non c’è stata nessuna onda democratica pro Biden”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Destre. (di M. Veneziani). Meloni vola ma le manca classe dirigente

    0 shares
    Share 0 Tweet 0
  • Usa. Tarchi: “In un colpo solo eliminato Trump e legittimati gli avversari”

    0 shares
    Share 0 Tweet 0

Seguici su Facebook

Siti amici

  • 10 righe dai libri
  • Appennini di Gian Luca Diamanti
  • Arianna Editrice
  • Associazione Eumeswil Firenze
  • Calcio e statistiche
  • Diretta.it
  • Eclettica edizioni
  • Finanza Sexy
  • Hamelin Prog – Progressive Rock Magazine
  • Il blog di Roberto Perrone
  • Il diario del gigante Paolo Isotta
  • L'eminente dignità del provvisorio
  • linkiesta
  • melascrivo
  • Polémia
  • Rivista Visio
  • SilviaValerio.it
  • Storia in rete
Facebook Twitter Instagram

“All’orizzonte di quell’oceano ci sarebbe stata sempre un’altra isola, per riparsi durante un tifone, o per riposarsi e amare”.
Hugo Pratt

Barbadillo è un laboratorio di idee nel mare del web che, a differenza d’altri, non naviga a vista. Aspira ad essere un hub non conformista, un approdo libero nel quale raccogliere pensieri e parole e dove donne e uomini in marcia possono fermarsi a discutere insieme di politica, ecologia, musica, film, calcio, calci, pugni e rivoluzione.

Ultimi articoli

Ritratto. Lucien Rebatet, intellettuale francese tra scrittura e collaborazionismo

Ritratto. Lucien Rebatet, intellettuale francese tra scrittura e collaborazionismo

27 Gennaio 2021
Giornale di Bordo. Guardare “The Crown”, pensando a Eden (e a Ricciardetto)

Giornale di Bordo. Guardare “The Crown”, pensando a Eden (e a Ricciardetto)

26 Gennaio 2021
Sventolano gagliardi: ‘I due Stendardi’ di Rebatet

“I due stendardi” di Rebatet: un romanzo d’amore e un trattato sulle passioni

26 Gennaio 2021

Ultimi commenti

  • Enrico Nistri su “I due stendardi” di Rebatet: un romanzo d’amore e un trattato sulle passioni
  • Guidobono su Taccuino. Renzi ha sgonfiato le gomme al premier Conte. Domani si dimette e sale al Colle
  • Guidobono su Taccuino. Renzi ha sgonfiato le gomme al premier Conte. Domani si dimette e sale al Colle
  • Guidobono su Giornale di Bordo. Ma ce lo siamo davvero meritato, un grande attore come Alberto Sordi?
  • Guidobono su Gramsci e le radici antipopolari del trasformismo
  • Guidobono su Gramsci e le radici antipopolari del trasformismo
  • Guidobono su Fare i conti con Pierre Drieu La Rochelle riscoprendo la sua estrema energia

with by Alessandro Mignogna

No Result
View All Result
  • Politica
    • Difesa
    • Grilleide
    • La Destra riparte da…
    • Tarantelle
  • Corsivi
  • Le interviste
  • Esteri
  • Economia
  • Cronache
  • Cultura
    • Artefatti
    • fedi e religioni
    • Fumetti
    • Libri
    • Musica
    • Ritratti non conformi
    • Sacro
    • Scuola/Questionario proustiano
    • Televisionando
  • Sport
    • Boxe
    • Figurine
    • Il raccattapalle
    • Pallone mon amour
    • Storie di Calcio
  • Scintill&digitali
  • Videogames
  • Parola ai lettori
Questo sito utilizza cookie per fornirti la migliore esperienza di navigazione. Se continui nella navigazione acconsenti all'uso dei cookie.OkLeggi di più