Pandemia
Deserte le strade,
abbassate le saracinesche,
spente le insegne luminose…
Attraversano placidamente le strade
soltanto i gatti randagi.
Eppure non è un giorno festivo,
né ora di chiusura né un gioco collettivo.
Nessun frastuono d’auto e di motori,
ma questo è un dono insolito
troppo a lungo dimenticato.
Nessuno strepito. Non c’è nemmeno
il gioioso trapestìo dei bambini
all’uscita da scuola,
che tutti i giorni fa a pugni
con la nostra disperata opulenza.
Ma la clausura non è una scelta,
solo un lontano ricordo.
Chi guarderà le cento sfumature di rosso
del tramonto laggiù oltre i palazzi?
Chi l’elegante croco e l’umile margherita
nei prati incolti?
Chi il sorriso del mandorlo in fiore?
Tendo l’orecchio al silenzio
che mi attornia.