A Firenze si aggira uno spettro. È nell’ombra, nessuno riesce a vederlo ma pure c’è. Ha già colpito in passato. I più “anziani” lo ricordano ancora, i più giovani ne hanno letto, su internet, come di una specie di leggenda urbana.
La Fiorentina rischia grosso. I viola non sanno più far punti, sono in una crisi così nera che l’ultima di campionato, contro il Genoa, è uno spareggio salvezza. Era già successo. E quella volta, nel ’93 lo squadrone di Gabriel Omar Batistura, del bizzoso Stefan Effenberg, del talentino Brian Laudrup riuscì nell’impresa di precipitare, dal sesto posto alla B.
La situazione è gravissima. Perché una squadra, anche questa volta, infarcita di talenti non riesce a mettere insieme una partita discreta. Il cambio in panca, l’approdo di Vincenzo Montella al posto di Stefano Pioli (che male s’è lasciato coi Della Valle e ciò, ai superstiziosi, un po’ ricorda lo scontro tra Gigi Radice e Cecchi Gori) non è servito a nulla.
Nelle ultime sei gare, un solo gol all’attivo. Un pareggino e cinque sconfitte. La classifica ora chiede lo sforzo di un solo punticino per restare in A. Ma se lo stato di salute della squadra è quello che s’è visto nelle ultime settimane, anzi, negli ultimi mesi, a Firenze si deve sperare in un’impresa, nella depressione di un Genoa sballottato tra esoneri e nuovi mister precipitati dall’entusiasmo Piatek all’incubo della retrocessione. E nei risultati favorevoli dagli altri campi che, ventisei anni fa, non arrivarono.
Montella è un bluff. Ci sono dei “fighettini” che essendo stati buoni giocatori sono stati elevati ipso facto a buoni allenatori, quando buoni allenatori non lo sono affatto, penso ad esempio a Pippo Inzaghi, ma ce ne sono parecchi. Questi vivono di rendita, vivono d’immagine. Una società che decide di cambiare allenatore a poche giornate dalla fine e opta per Montella meriterebbe la discesa in B. Comunque sia, la retrocessione dei viola paga 25… insomma è poco probabile.
La Fiore non retrocederà, però qualcuno dovrebbe spiegare con argomenti solidi come mai una squadra che lottava per l’Europa, stracciava con 7 gol la Roma ecc. crolla verticalmente nel girone di ritorno. Mandar via Pioli è stata una sciocchezza, come sarà una sciocchezza per qualcuno spendere molto per Chiesa, che vale oggi come molti suoi compagni di squadra, poco, poco, drammaticamente poco…come poco valeva Bernardeschi che la Juve commise la stoltezza di acquistare per 40 milioni, non 10-15…
Felice purtroppo Pioli non fu esonerato ma diede le dimissioni, non so bene il motivo ma penso sia dovuto ad un rapporto non idilliaco con i Della Valle… Poi per il resto è vero, anch’io quando ho visto la Fiorentina in zona retrocessione quasi non ci credevo visto che fino a poco tempo fa era quasi in zona Uefa, ma evidentemente sono state fatte scelte sbagliate, un pò come è successo a Genova… Sui prezzi dei giocatori invece non la penso così, con i prezzi che girano pagare 40 mln per un giocare come Bernardeschi(che secondo me è un bel progetto di giocatore) è la normalità, così come sarà normale pagarne 50/60 per Chiesa… Su Montella non si può che stendere un velo pietoso.
Bernardeschi è definito a Torino ‘The crazy Horse’, nel senso che corre, corre e sembra far sfracelli, ma purtroppo non combina nulla in nessun ruolo, non inquadra la porta, usa un solo piede, non pennella passaggi, non sa difendere…Allegri lo faceva giocare abbastanza forse per comuni radici toscane, ma dubito assai che un altro gli faccia vedere il campo con frequenza…ed ormai la fase ‘progettuale’ è scaduta…Saluti!
Già, ma perchè dar le dimissioni? Quelli si sapeva da sempre che son villani rifatti e pure taccagni…
Comunque, una bella retrocessione è il minimo che si meritano i pellai della Fiesole…
Non succede…, ma se succede. Gioia a mille. Giusta punizione per una società fighetta ed una tifoseria che pensa di esistere al di sopra delle regole degli ultras. Se ti vuoi salvare prendi Reja (poi preso dall’Albania) o sergenti tipo Sannino o Cosmi. Se prendi Montella, esteta profeta del bel gioco indipendentemente dal risultato, meriti la retrocessione