Sarà il solito film. Se per rilanciare la Serie A c’è voluto Cristiano Ronaldo, sugli sfigati schermi della derelitta serie C (leggi Lega Pro) arriva Cristiana Capotondi. Attrice acclamata, sarà madrina – anzi no, vicepresidente – della terza serie.
Ha già dichiarato che vorrà avvicinare le scuole, che la sua sarà una “lega romantica”. Tutte cose belle, al circolo Aniene.
I dubbi sull’opportunità di ingaggiare un’attrice per incarichi dirigenziali sono tanti. Basteranno le belle parole a riammodernare gli stadi da Pagani a Renate? Sarà sufficiente il sorriso suo a restituire dignità a un campionato in cui sette squadre (almeno!) si sentono defraudate prigioniere? Basterà organizzare le gite a scuola per convincere improbabili col cravattone a non giocare con la passione dei tifosi e i conti a Malta?
No, non basterà. Ma in Italia il pallone vive di “messaggi” e la sua dirigenza è vaporosa, quasi quanto la bionda capigliatura di Diletta Leotta. Che, ora, aspettiamo a capo della Figc mentre Lino Banfi, in versione Oronzo Cana, sarà presidente della Lega di B. Di sicuro, Cana, avrebbe fatto meno danni.
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