«Risolvo problemi», diceva. Era l’ultima spiaggia per i gangster pulp diretti da Quentin Tarantino e noi, guardoni, abbiamo goduto nello studiare con lui soluzioni sempre diverse. Guardava la realtà sotto sopra, Mr. Wolf, e risolveva problemi. Leva sull’istinto e tempra del campione, come Andrea Bertolacci, professione centrocampista, che spalle alla porta ha ridato il sorriso a Devis Mangia e all’Italia under-21.
All’88esimo la beffa sembrava servita. Strandberg, ‘4’ norvegese, va giù in area: calcio di rigore. Bardi quasi ce la fa a prenderla, ma non para. Panico: l’Italia è sotto per la prima volta. L’under, già bella e qualificata, non voleva chiudere il girone con una sconfitta: il primo posto ha un valore sportivo, e morale, ma nessuno avrebbe voluto macchiare il cammino europeo. «Nervi saldi e palla avanti», avranno pensato, e così han fatto.
Sono bastati quattro minuti, infatti, per vedere rotolare il pallone nella porta scandinava. Un’azione confusa ha avuto il migliore degli esiti possibili, ma il merito va tutto a quel ragazzo romano che, fatto il carico di follia, l’ha messa dentro. Ha aspettato che la palla scendesse un po’, è restato con le spalle alla porta e ci ha provato. Una rovesciata – il gesto dei gesti? – che vale il primo posto nel girone A e ticket privilegiato per la semifinale europea (se sarà l’Olanda o la Spagna lo scopriremo domani).
Bertolacci, classe ’91, non ha avuto timore e ha risolto, con genio, un problemino che avrebbe fatto star male mister e compagni. Spalle alla porta, guardando il mondo da prospettiva insolita, ha fatto esultare la panchina azzurra. Tutti contenti e niente paura; a risolvere i problemi ci pensa lui: Andrea Bertolacci, ovvero Mr. Wolf.
@barbadilloit