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Barbadillo
Home Sport/identità/passioni

Formula 1. A Montecarlo, Ricciardo vince il Gp dei duelli al cronometro

by Lorenzo Proietti
1 Giugno 2018
in Sport/identità/passioni
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gp montecarlo 2018Montecarlo, per forza di cose, non è una pista come le altre: o la si ama o la si odia. Vie di mezzo non ve ne sono. Stretta, tortuosa, insensatamente anacronistica, è questa una delle poche piste dove il pilota riesce ancora a fare la differenza. Sono le stesse differenze tra le macchine, qui, ad essere sensibilmente minori.  Se c’è qualcuno che dal Principato torna con un bel sorriso, questi è Daniel Ricciardo. L’alfiere numero 3 della Red Bull, dominando il fine settimana e al termine di un Gran Premio non spettacolare ma intensissimo, si ritrova al terzo posto in classifica e con tante sicurezze in più.

Che la Red Bull fossero le vetture da battere, lo si è capito fin dalle prove libere. Tutte monopolizzate (in 1’12″126, 1’11″841 e 1’11″786 ) da Ricciardo, con Verstappen subito dietro. Certo, al sabato i sogni di doppietta venivano infranti ma i segnali restano. L’ennesimo errore di Max, lo vede sbattere alle Piscine, rendendo impossibile la partecipazione alle qualifiche e costringendolo a cambiare il motore e a partire dal fondo. L’olandese volante alla fine sarà nono.

Le qualifiche vedono un marziano prendersi la pole in 1’10″810, record assoluto della pista con l’attuale configurazione, in vigore dal 2003. E’ al sabato, infatti, che il numero 3 costruisce la sua gara; dietro di lui, Vettel, Hamilton, Raikkonen e Bottas. Non stupisce che le ridottissime possibilità di sorpasso offerte dal circuito -sono essenzialmente due i sorpassi in gara, Hamilton su Ocon e Verstappen su Sainz-, rendano le prime cinque posizioni al traguardo eguali alla griglia di partenza. Quello che in realtà potrebbe venir bollato come un gran premio anonimo e noioso, vive in realtà di continui duelli sul filo dei secondi. Non si dimentichi poi che la perdita del 25% di potenza sulla Red Bull dell’australiano, confermata al giro 28 sui 78 totali, avrebbe potuto lasciare la porta aperta a qualsiasi risultato.

[youtube]https://www.youtube.com/watch?v=0lj6Q9gN4RQ[/youtube]

Al via i primi undici mantengono lo loro posizioni, mentre dietro Verstappen ne guadagna subito due. Il primo a rientrare, montando gomme ultrasoft, è Hamilton. E’ il giro 12. Rientrato sesto dietro Ocon, se ne sbarazza in fondo il tunnel già due giri dietro. Davanti intanto, Ricciardo costruisce sicuro il suo esiguo ma fondamentale vantaggio. Al giro 16 è il turno di Vettel, mentre al successivo tocca a Ricciardo, Raikkonen e Bottas. Dei primi, l’unico che monta gomme supersoft, qui le più dure, è Bottas. La parte centrale di gara vive degli “elastici” tra i primi. E’ una lotta sul filo dei centesimi, con Hamilton che sembra accusare un degrado anomalo, tenuto in realtà sottocontrollo, delle sue gomme.

Gli ultimi tra i grandi a fermarsi sono Verstappen ed Hulkenberg, rispettivamente al giro 47 e 51 con Gasly che si stabilizza davanti a loro. Al giro 54 intanto, Alonso è costretto al ritiro per un guasto meccanico (scatola del cambio). La gara essenzialmente, eccetto il sorpasso già citato di Verstappen, non vede altre grandi emozioni, fino al giro 70. In questo giro infatti, alla frenata della Nuova Chicane, mentre sono in lotta tra loro, Leclerc tampona Hartley. Il pilotino di casa infatti, ritrovatosi con un guasto ai propri dischi, non può controllare la vettura e sperona il neozelandese. I due comunque, avendo coperto almeno il 90% della distanza di gara, sono classificati al diciottesimo e al diciannovesimo posto.

La conseguente Safety Car Virtuale, questa volta, non cambia nulla. Al termine dunque di questi tiratissimi 78 giri, svetta Ricciardo. A fargli compagnia, oltre al Principe Alberto e consorte, Vettel ed Hamilton. Punti iridati per Raikkonen, Bottas, Ocon, Gasly, Hulkenberg, Verstappen e Sainz. Prossimo appuntamento in Canada, a Montreal,  sullo spettacolare circuito dedicato a Gilles Villeneuve.

Lorenzo Proietti

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