Il 2 giugno sono gli italiani all’estero, che ci ricordano il valore simbolico, per la dignità nazionale, del caso marò con una petizione al segretario generale della Nazioni Unite Ban Ki moon.
La richiesta all’Onu è di «monitorare il processo» indiano a Massimiliano Latorre e Girone, ormai imminente, e «promuovere un arbitrato intrenazionale». I due fucilieri di Marina «non sono terroristi, ma militari che combattevano la pirateria». Parole semplici ed efficaci che non risuonano in Italia, la patria della raccolta di firme per qualsiasi fregnaccia, ma oltreoceano. Da New York, Giorgio Caruso, che ha fondato il gruppo «Italiani nel mondosalviamo i nostri marò » ha lanciato la petizione raccolta dalle pagine facebook delle famiglie Latorre e Girone. Margaret, la madre americana di Caruso, che negli anni Cinquanta è stata giornalista del New York Times , loha aiutato a scrivere il testo.
In America se fosse capitato lo stesso per due marines, il Paese si sarebbe mobilitato e le tv avrebbero trasmesso il sito dove firmare la petizione. In Italia poco o nulla nonostante la festa della Repubblica coincida con oltre 15 mesi di «odissea» indiana per i marò.
Il ministro della Difesa, Mario Mauro, ha invitato sul palco della parata ai Fori imperiali i familiari dei due fucilieri. Qualche ora prima li aveva chiamati a Delhi. L’ennesima,stucchevole telefonata dei governi italiani, che da un anno e mezzo promettono di risolvere il caso.
Il ministro degli Esteri, Emma Bonino, ha chiesto «compostezza» e di «urlare» di meno. «Non so se dovrei bombardare l’India, rompere i rapporti commerciali, ritirare l’ambasciatore» ha aggiunto con una facile battuta. Forse dovrebbe solo rendersi conto, come il Giornale propone da tempo,che l’Italia è in grado di dimostrare un minimo di dignità nazionale ritirando per protesta le navi dalla flotta antipirateria al largo della Somalia. E se non bastasse scatenare un’analoga «rappresaglia» per le missioni in Libano ed in Afghanistan.
Per firmare on line la petizione all’Onu per i marò:
* da Il Giornale