E’ forse uno dei velivoli meglio riusciti della storia dell’aviazione; il “B17 della Guerra del Vietnam” come lo definisce un anonimo pilota su un’enciclopedia online. Beh, bombardiere non lo è mai stato, magari un allegro, affidabile “cassone” del cielo capace, con un design che oggi apparirebbe orribile ma estremamente all’avanguardia per gli anni in cui fu concepito.
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Era il 1957 la statunitense Bell prepara il progetto per un elicottero multiruolo, capace di trasportare, sbarcare e far risalire a bordo fanti e feriti, ma pure fornire supporto aereo con armi leggere. L’anno dopo vede la luce Huey, dal nome di uno dei nipoti di “Paperino” meglio noto ai tecnici come UH-1 Iroquois (irochese, come la tribù nordamericana).
Sessant’anni dopo l’Huey è ancora in linea con forze aeree di mezzo mondo, Italia compresa. Anzi, per essere precisi in Italia vola con l’AVES… e parliamo di quello originale nella cui cabina, dietro al pilota, c’è ancora l’alloggio per il mitragliere.
Un dinosauro per alcuni, un mito per altri tutt’oggi ma indispensabile nelle operazioni di appoggio e soccorso, in Patria e all’estero.